Capua: processo Antropoli in Appello. Il pg: nove anni all'ex sindaco

Il primo cittadino fu assolto in primo grado

In corso il processo in Corte d'Appello
In corso il processo in Corte d'Appello
di Biagio Salvati
Domenica 29 Ottobre 2023, 10:15 - Ultimo agg. 18:06
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A un anno e mezzo dall'assoluzione dal concorso esterno in associazione camorristica, torna sul banco degli imputati a causa del ricorso presentato dalla Dda - l'ex sindaco di Capua e chirurgo generale, Carmine Antropoli. Al processo in Corte di Appello, il procuratore generale ha chiesto per il professionista capuano 9 anni di reclusione (in primo grado il pm ne chiese 10): stessa richiesta di 9 anni anche per l'ex consigliere comunale Marco Ricci. Richiesta di conferma a 13 mesi pena sospesa è stata chiesta per Armando Porciello accusato di una presunta violenza privata, per la quale furono condannati in primo grado a 20 mesi ciascuno anche Antropoli e Ricci.

La richiesta di condanna più alta avanzata dal procuratore generale ovvero 14 anni e mezzo di reclusione - è stata avanzata, invece, per il pentito di camorra Francesco Zagaria detto "Ciccio e brezza": in primo grado fu però condannato a 17 anni e tre mesi (la richiesta fu di 8 anni) nonostante i benefici della legge sui collaboratori di giustizia, accusato di un duplice omicidio commesso nel 2003 e di associazione camorristica.

Fu lui che diede lo schiaffo a Giuseppe Di Lillo per fargli ritirare la candidatura. In quell'occasione, l'iniziativa autonoma di Zagaria, fu decisa nello studio medico dell'ex sindaco, il quale si è sempre difeso prendendo le distanze da quel gesto e meravigliandosi della cosa, anche mentre conversava con la sua compagna a telefono. Altri imputati in primo grado sono stati assolti. L'accusa parla di appalti pilotati dal clan con gare turbate a Capua e di ingerenze della camorra sulle elezioni del 2016 a favore del gruppo politico di Antropoli (che peraltro le perse) mentre un secondo processo in abbreviato sempre per fatti simili si è chiuso con un'altra assoluzione per Antropoli. "Il fatto non sussiste" secondo i giudici della corte di Assise di Santa Maria Capua Vetere (presidente Roberto Donatiello) che a maggio scorso assolsero l'ex sindaco di Capua e chirurgo generale.

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Nel processo sono impegnati gli avvocati Vincenzo Maiello e Mauro Iodice, Guglielmo Ventrone e Lorenzo Caruso. I giudici non hanno ritenuto credibile il racconto del pentito detto "Ciccio e Brezza", imprenditore vicino a Michele Zagaria e accusato anche del duplice omicidio Caterino-De Falco.

Zagaria, per i due omicidi, oltre alla reclusione, è stato condannato al pagamento di una provvisionale esecutiva, da imputarsi alla liquidazione definitiva del danno, di quasi mezzo milione complessivi a favore degli eredi delle vittime. Deciso, in solido, per tutti gli imputati, anche un risarcimento dei danni sofferti dalla costituita parte civile Associazione nazionale per la lotta contro illegalità e le mafie «Antonino Caponnetto» da liquidarsi in separata sede. 

 

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