Via Acquaviva a Caserta: una gincana tra rifiuti, auto parcheggiate e palazzo pericolante

«La strada sporca, mi sono vergognato»

Via Acquaviva
Via Acquaviva
di Nadia Verdile
Lunedì 28 Agosto 2023, 08:21 - Ultimo agg. 10:20
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Via Acquaviva, quel primo tratto abbandonato a se stesso. Dal civico 11 al civico 19, cinque ingressi, un grande palazzo, interamente transennato da anni, si accumulano, senza soluzione di continuità spazzatura e pericoli. Occluso il marciapiedi per quel tratto chi cammina su quel lato della via è costretto a farlo per strada, ma proprio al centro perché lungo il marciapiedi ci sono le strisce blu per il parcheggio.

Quel tratto di via Acquaviva, per intenderci quello che inizia con l'incrocio di via Vivaldi, dove c'è il passaggio a livello, viene percorso da centinaia di persone al giorno. La zona è ad alta intensità abitativa, la strada, sebbene a senso unico, è altamente trafficata con auto parcheggiate a destra e a sinistra. Dunque per passeggini, sedie a rotelle, persone con difficoltà di deambulazione, quel tratto diventa una specie di roulette russa ogni volta. Di fronte insistono attività commerciali, una scuola superiore, un albergo a quattro stelle e un elegante ristorante-pizzeria. Tutto concentrato in uno spazio di pochissimi metri dove la cultura, l'economia e l'accoglienza finiscono con l'essere mortificati dallo scempio, ormai storico, di quel tratto occluso dalla recinzione, dalla spazzatura, dal pericolo e dall'abbandono.

Se per via San Carlo, la strada del centro storico cittadino chiusa a metà da quasi un anno, ci sono voluti mesi per decidere di ricominciare i lavori, per via Acquaviva il pericolo di cedimento del vecchio stabile sembra non destare attenzioni, non sortiscono effetti le proteste di tanti.

«Percorro questa strada almeno una volta al giorno per andare in centro - dice la signora Maria Russo - e ogni volta mi sento in pericolo.

L'unico momento buono è la mattina prestissimo, lo so perché mi sveglio presto e passeggio col cane, oppure la sera tardi ma la sera questa zona è pericolosa per altre cose, le persone non ci camminano più quando chiudono i negozi e così si svuota. Ma vi pare bello, solo questo voglio dire, che per andare dall'altra parte della città una persona deve camminare in mezzo alla strada? Lo vedete stesso voi. Bisogna camminare al centro della strada perché a destra e sinistra ci sono le macchine parcheggiate. E lo sapete da quanto tempo sta così? Ce lo siamo dimenticati pure noi. Se almeno facessero un poco di pulizia. Guardate là quanta spazzatura che si è accumulata».

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Di rabbia sono anche le parole di Federico De Stasio che qualche giorno fa volle portare dei suoi ospiti milanesi a cena nel ristorante nella traversa di fronte al palazzo cadente. «Siamo venuti a piedi dal centro dice e mi sono vergognato. La strada sporca, questa vergogna in bella vista. Eppure i miei ospiti erano venuti per vedere la reggia dove hanno incontrato lo stupore. Poi la città li ha travolti. No, tramortiti». Un po' più avanti, sparsi qua e là, ogni giorno, cumuli di sacchetti d'immondizia.

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