Violenze in carcere a Santa Maria Capua Vetere, detenuto indica agenti: «Ora li ricordo»

Violenze in carcere, il racconto choc al processo

Frame dei filmati sui pestaggi in carcere
Frame dei filmati sui pestaggi in carcere
Mercoledì 27 Settembre 2023, 17:05 - Ultimo agg. 28 Settembre, 08:38
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«Gli agenti entrarono in cella, ci fecero spogliare e fare le flessioni, poi minacciarono uno di noi di infilargli il manganello in una parte intima se non avesse tirato fuori il cellulare. Ci chiudemmo a guscio e quella minaccia rimase tale».

È un racconto scioccante ma anche pieno di «non ricordo» e di «prime volte» quello reso dal detenuto De Novellis, vittima dei pestaggi dell'aprile 2020 al carcere di Santa Maria Capua Vetere

De Novellis è stato sentito come testimone al processo davanti al collegio di Corte d'Assise del tribunale di Santa Maria Capua Vetere in corso nell'aula bunker annessa al carcere.

Il teste - costituitosi parte civile, attualmente ancora recluso ma in altro carcere - riferisce anche di un detenuto cui «avrebbero rotto i denti a pugni», e riconosce per la prima volta in aula due agenti penitenziari che a suo dire avrebbero usato violenza contro i reclusi; non li aveva mai riconosciuti dopo i fatti.

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Si tratta degli imputati Claudio Di Siero e Raffaele Piccolo; 105 in totale gli imputati tra agenti, funzionari del Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria e medici dell'As.

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