«Un artista che canta il Sud, che non è solo Sud geografico ma uno stato dell'animo e della condizione umana. Un Sud che vuole cercare il suo riscatto attraverso la scoperta e la valorizzazione delle proprie radici, attraverso un percorso di crescita culturale, una fame di conoscenza, di sapere, di mescolanza in un rapporto alla pari, dove non esistono vincitori né vinti, ma solo esseri umani che interagiscono in un rapporto di fratellanza nella ricerca comune di un percorso di pace». È la motivazione del Premio Pistrice-Città di Positano che sarà consegnato lunedì, 24 luglio, a Enzo Avitabile: «Positano teatro», la piccola rassegna ideata da Gerardo D'Andrea e, dopo la sua morte, diretta da Antonella Morea, apre alla musica con un'edizione modellata, spiega Morea, «intorno alle connessioni poetiche, alle melodie e alle sonorità mediterranee, contaminando e innovando linguaggi e generi».
Due serate domani e dopodomani, in piazza dei racconti, dalle 20.30 - per ricordare la storia del festival attraverso i suoi anniversari: 23 anni dalla nascita, 20 dall'istituzione del Premio Annibale Ruccello (che stavolta andrà a Tosca d'Aquino) e 11 dal Pistrice, a cui si aggiunge, dallo scorso anno il riconoscimento intestato a Gerardo D'Andrea e destinato a giovani autori o talenti della scena teatrale. Note e parole sono il fil rouge della serata inaugurale che ha il suo cuore - dopo la premiazione del drammaturgo Emanuele D'Errico, di Maria Vera Ratti (Enrica in «Il commissario Ricciardi») e di d'Aquino - nel concerto «Comme fa o core», titolo ispirato dalla canzone «'O ssaje comme fa o core», scritta da Pino Daniele e Massimo Troisi. «La storia di una lunga e sincera amicizia.
Lunedì l'atteso «Acoustic world» di Avitabile, accompagnato dalla chitarra di Gianluigi Di Fenza e le percussioni di Emidio Ausiello. Al termine la premiazione, da parte del sindaco Giuseppe Guida, con un'opera di Domenico Sepe che raffigura il mostro buono protettore delle acque dell'antico borgo di pescatori. Il «pistrice» appunto.