Paestum, numeri da record: «Quando il web aiuta la grande bellezza»

«Spero che Velia segua il trend di Paestum, aspettiamo interessanti novità dallo scavo stratigrafico del tempio sull'acropoli»

Tiziana D'Angelo
Tiziana D'Angelo
di Erminia Pellecchia
Mercoledì 10 Gennaio 2024, 07:00 - Ultimo agg. 20:06
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Qualità, ascolto, capacità di adattamento, trasformazione: sembrerebbero le parole chiave alla base del successo del parco archeologico di Paestum e Velia che, nel 2023, ha raggiunto un traguardo senza precedenti: 506.955 visitatori nei due siti, anche se, inevitabilmente, la parte del leone l'ha fatta l'antica Poseidonia, forte del moderno riallestimento del museo e di progetti di didattica e promozione che accentuano la potente narrazione evocativa di una città al femminile, protetta da due grandi divinità: Hera e Athena. E donna è l'archeologa Tiziana D'Angelo, che dalla nomina a direttrice a giugno del 2022 ad oggi, ha traghettato sempre di più il parco verso il successo: «Sono un funzionario dello Stato, mi guida il senso di servizio», minimizza lei, «il risultato è di tutta la squadra che mi affianca, con la quale abbiamo messo su un programma di valorizzazione che monitoriamo quotidianamente, pronti a correggere il tiro».

Dottoressa D'Angelo, quel mezzo milione di visitatori dimostra che la direzione è giusta.
«Il numero è solo la conseguenza di un lavoro avviato sulla base di esperienze e sulla capacità del parco di essere vivo, dinamico, di adattarsi ai cambiamenti, alle diverse esigenze dei visitatori, delle sue comunità, alle necessità del patrimonio che abbiamo in cura, fin dal 2014 quando il parco ha acquisito l'autonomia.

Lo vediamo nei progetti scientifici che vengono portati avanti: gli scavi e i restauri, la trasformazione e la riqualificazione degli spazi espositivi, dal museo di Paestum al restyling dell'ex Cirio. Lo vediamo nelle mostre che traggono sempre ispirazione da quanto emerge dalla terra. Sono stimoli che arrivano a un visitatore moderno di cui cerchiamo di recepire le esigenze. Così come cerchiamo di capire quelle delle comunità di Velia e Paestum, diverse tra loro. Il successo risiede nella capacità di essere costantemente in ascolto».

Tra i punti di forza della svolta c'è stato il piano di comunicazione.
«Sì, soprattutto sui social, con il racconto, anche video, dei siti, dei reperti, del museo, delle aree archeologiche, degli scavi, dei ritrovamenti, dei capolavori custoditi nei depositi, di opere d'arte contemporanee entrate nel paesaggio come il Cavallo di sabbia di Mimmo Paladino. Spesso faccio anche io da narratrice. Tutti ci possono seguire, sapere cosa facciamo, sostenerci attraverso le nostre campagne dirette a sponsor piccoli e grandi. A Natale molti, me compresa, hanno regalato l'abbonamento per un anno di visite al parco. E in primavera aspettiamo la visita degli Amici del Metropolitan».

Le sfide del 2024?
«Sono già in corso, a partire dai lavori all'ex stabilimento Cirio di Santa Venera, dove c'era un santuario dedicato ad Afrodite. Diventerà un centro culturale, presto presenteremo gli interventi. A breve interverremo all'interno del museo dell'Heraion di Foce Sele e riaprirà anche la sezione romana dell'archeologico di Paestum. Tra l'altro l'esposizione dei reperti, concepita secondo la moderna museologia, piace e il nuovo allestimento fa sicuramente da attrattore, malgrado il battesimo ci sia stato in autunno, periodo non certo favorevole alle visite. Pensiamo anche a una serie di volumi monografici sui vari segmenti del museo: la sezione dedicata a preistoria e protostoria, la città greco-lucana e la città romana. Continueranno inoltre i cantieri di scavo del tempietto dorico e abbiamo avviato l'intervento di scavo, restauro e valorizzazione delle Terme del Foro. Entro l'anno ci sarà una grande mostra archeologica e multimediale intorno alle nuove scoperte e ci saranno esposizioni, soprattutto fotografiche, presentazioni libri, concerti e rappresentazioni teatrali».

E Velia?
«Spero che seguirà il trend di Paestum. Aspettiamo interessanti novità dallo scavo stratigrafico del tempio sull'acropoli, che ha già rivelato reperti come le armi. E procedono i lavori di riqualificazione della galleria ferroviaria ottocentesca che sarà deposito e spazio espositivo in attesa che parta il progetto per la realizzazione del museo». 

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