Spesa supermercato, sconti rafforzati tra ottobre e dicembre. Ma i produttori si sfilano

Intesa tra governo e grande distribuzione per diminuire gli aumenti. A sorpresa arriva il no dell’industria si lavora perché ci sia un ripensamento

Spesa supermercato, sconti rafforzati tra ottobre e dicembre. Ma i produttori si sfilano
Spesa supermercato, sconti rafforzati tra ottobre e dicembre. Ma i produttori si sfilano
di Giacomo Andreoli
Sabato 5 Agosto 2023, 00:08 - Ultimo agg. 7 Agosto, 08:46
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Pane, pasta, uova, zucchero, latte, riso, sale, cereali e farina. Ma forse anche prodotti freschi come la carne e sicuramente i prodotti per l’infanzia e quelli per la casa e la cura della persona (come saponi e detersivi). Su tutti questi beni essenziali e di largo consumo a partire dal 1° ottobre arriveranno nuovi sconti nei supermercati, fino a fine dicembre. Lo prevede la lettera di intenti firmata ieri dal governo con i rappresentanti della grande e piccola distribuzione, in primis Federdistribuzione e Confcommercio, ma anche delle farmacie e parafarmacie. Parte così l’iniziativa del ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso. È il “trimestre a prezzi calmierati” che punta a contenere i rincari del cosiddetto “carrello della spesa”, ma potrebbe essere molto meno efficace del previsto. 

LA FRATTURA

A sorpresa, infatti, nelle ultime ore si è sfilata dall’accordo la grande industria (con in prima fila Federalimentare).

Troppo alti i costi dell’energia e delle materie prime negli ultimi mesi per poter abbassare i listini che “pesano” su commercio e consumatori, dicono i produttori. Anche se, a partire dal costo del frumento, si sono visti negli ultimi dodici mesi riduzioni dei valori sui mercati internazionali anche del 30%. Nel frattempo tra giugno del 2022 e giugno di quest’anno le famiglie hanno speso al supermercato il 3,6% in più per comprare una quantità di prodotti inferiore del 3,5%.

Così, con tanto di annessa polemica tra le varie anime della filiera alimentare, è saltato il protocollo che era già pronto nelle mani del Garante della sorveglianza dei prezzi, Benedetto Mineo. Un protocollo, comunque, si firmerà lo stesso, il prossimo 10 settembre, con i soli commercianti. Entro quella data verranno individuati i beni su cui concentrare le iniziative promozionali e le modalità esatte con cui applicarle. La strada, però, è già segnata: la distribuzione in supermercati e negozi alimentari farà il «possibile» per abbassare i prezzi finali dei beni sugli scaffali, allargando le attività promozionali già fatte negli ultimi mesi, così come il perimetro dei prezzi bloccati e possibilmente ritoccando il costo dei prodotti a marchio, implementando le linee di convenienza. L’elenco e la percentuale di sconto saranno variabili e dipenderanno dalle iniziative delle singole imprese distributrici, che sempre entro il 10 settembre decideranno se aderire. Iniziative che saranno firmate, anche all’ingresso dei negozi, da un bollino tricolore “anti-inflazione” del governo, così da rendere riconoscibili gli sconti. Il mondo del commercio farà leva su diversi piccoli e medi produttori, con cui molto spesso ci sono già relazioni costruttive e di partnership. Da Confapi, ad esempio, fanno sapere che c’è piena disponibilità a trovare un’intesa, forse partecipando al futuro protocollo in rappresentanza delle oltre 116mila piccole e medie imprese che vi aderiscono. Ma il ministro Urso è convinto di poter convincere anche almeno parte dei produttori più importanti a tornare sui loro passi nelle prossime settimane. La dichiarazione d’intenti, è il ragionamento del ministro, è un primo passo necessario per dire che l’iniziativa in ogni caso si farà, con chi ci sta. 

La frattura tra grande distribuzione e grande industria viene così letta paradossalmente come un primo risultato politico raggiunto, che comunque apre una riflessione e può far capire chi è disposto a venire incontro ai cittadini e chi meno, anche alla luce delle ombre di speculazione che aleggiano su una parte della filiera alimentare. 

LE CONSEGUENZE

In ogni caso, concretamente, quale sarà l’effetto per i cittadini di questa iniziativa? Senza la grande industria governo e distribuzione puntano ad accompagnare leggermente la discesa già prevista dell’inflazione sul carrello della spesa, aiutandola con qualche decimale o al massimo un punto in meno. Gli sconti, quindi, potrebbero pesare mediamente per qualche punto percentuale sulla spesa dei cittadini. Un aiuto soprattutto per le fasce più deboli della popolazione, maggiormente colpite dall’inflazione negli ultimi due anni, anche se evidentemente non risolutivo. 
Gli sconti al supermercato potrebbero poi essere sponsorizzati da un’apposita pubblicità progresso della presidenza del Consiglio su radio, tv e web. Di sicuro si troveranno tutte le informazioni, compreso l’elenco dei negozi aderenti, sul sito del ministero delle Imprese. 

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