Castrocielo, morti schiacciati da un pino sulla Casilina: slitta la partenza del processo

Castrocielo, morti schiacciati da un pino sulla Casilina: slitta la partenza del processo
di Vincenzo Caramadre
Giovedì 22 Dicembre 2022, 15:02
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Morti schiacciati sotto un pino crollato sulla via Casilina a Castrocielo: falsa partenza per il processo. Ieri al tribunale di Cassino, a quattro anni dal tragico incidente in cui persero la vita Rudj Colantonio di 32 anni di Arce e Antonio Russo 30 anni residente da Arce, ma nativo di Sant'Antimo in Campania, era in programma la prima udienza a carico delle sei persone (due tra responsabili ed ex responsabili del comune di Castrocielo, due rappresentanti della società Astral che aveva in gestione le strade regionali e due privati che, a seguito di affidamento, espletavano il servizio di manutenzione), finite a processo per concorso in omicidio colposo. Ma non è stato aperto il dibattimento a causa del difetto di notifica ad uno degli imputati. Il giudice non ha potuto fare altro che prendere atto e rinviare il tutto all'udienza calendarizzata a maggio prossimo.

L'APPELLO

Nel corso dell'udienza l'avvocato Angelo Di Siena, in rappresentanza della parte civile, nel sollecitare l'avvio del più breve tempo possibile del processo ha rimarcato la necessità di fare «giustizia» per i due giovani deceduti e per le loro famiglie.
Il crollo del pino sulla Smart sulla quale viaggiavano i due giovani risale al 29 ottobre 2018, nel corso di un violento nubifragio. Quel pino (un Pinus pinea, cosiddetto pino domestico), stando alle indagine della procura di Cassino e dei carabinieri forestali erano compromesso e per questo andava abbattuto. «L'albero - hanno spiegato più volte gli inquirenti - avrebbe dovuto essere abbattuto con urgenza. Di fatto, però, pur conoscendo il cattivo stato in cui versava l'albero, sia i responsabili dell'ente comunale sia i rappresentanti della società che aveva in gestione le strade regionali, nonché della società alla quale era stato appaltato il servizio di vigilanza e pronto intervento sulla rete viaria, non si sono mai adoperati per evitare il pericolo per l'incolumità pubblica derivante da un suo eventuale cedimento». I familiari delle vittime hanno sempre ribadito la necessità di avere un processo in tempi ragionevole. Le difese degli imputati, rappresentate dagli avvocati Gabriele Picano, Francesco Scacchi, Sandro Salera, Giuseppe Di Mascio, Gianluca Giannichedda, Augusto Casinelli e Gianrico Ranaldi, sono pronte a portare in aula gli elementi a discolpa.
 

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