Coronavirus Italia, epidemia più veloce della Sars: il "picco" nei prossimi giorni

Coronavirus Italia, epidemia più veloce della Sars: il "picco" nei prossimi giorni
di Lorenzo De Cicco
Sabato 7 Marzo 2020, 07:10 - Ultimo agg. 18:38
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In Italia i casi accertati del nuovo coronavirus ora sono 4.636. I morti sono saliti a 197, mentre in 523 sono guariti. Che significa? Secondo gli esperti, il Covid-19 viaggia più veloce della Sars, ma è anche molto meno letale. A livello globale il tasso di decessi, rispetto ai contagiati, è del 3,4%. In Italia ieri è salito al 4,25%, mentre per la sindrome respiratoria acuta che si propagò dall'Asia tra il 2002 e il 2003 il tasso di letalità sfiorava il 10%. Il nostro Paese, per gli esperti dell'Oms, non ha ancora visto il picco, atteso nei prossimi giorni. La curva dei contagiati, quindi, per il momento continua a crescere. Ma si arresterà, a cominciare probabilmente dalla zona rossa.

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Nelle ultime 24 ore, gli ospedali lungo lo Stivale hanno registrato altri 778 pazienti positivi al coronavirus. I malati sono aumentati del 20% in un giorno. Guardando i numeri dall'inizio dell'epidemia, il 56% dei casi è concentrato in Lombardia (2.612 positivi), il 19% in Emilia Romagna (870), il 10% in Veneto (488). I morti, in 24 ore, sono aumentati del 33%: si è passati dai 148 decessi di giovedì ai 197 riportati ieri dalla Protezione civile. I guariti sono cresciuti del 26%: adesso sono 523 i pazienti dimessi, 109 più di giovedì. Tra i malati, i casi più gravi sono 462, tutti ricoverati in terapia intensiva. Rispetto al bollettino dell'altro ieri, sono 111 in più. Di questi 462, ben 309 sono in Lombardia, che ha avuto un incremento in un giorno di 65 casi. I pazienti affetti dal coronavirus ricoverati in altri reparti sono invece 2.394, mentre in 1.060 sono in isolamento domiciliare.

I TEMPI
Cosa dobbiamo aspettarci nei prossimi giorni? Il Covid-19 ha un indice di propagazione molto più alto rispetto ad altri virus. Ogni persona infetta rischia di contagiarne più di 2. «Per un'influenza normale, l'indice di propagazione è dell'1,2; per la Sars era dell'1,6-1,8», spiega Walter Ricciardi, membro del consiglio esecutivo dell'Organizzazione mondiale della sanità. Ma rispetto alla Sars, «il tasso di letalità stavolta è molto più basso, meno della metà». Come sottolinea Pier Luigi Lopalco, professore di Igiene all'Università di Pisa, «nella Sars era più facile contenere l'epidemia, stavolta invece si sta dimostrando più complicato tenerla confinata in alcune zone. Ma il rapporto tra contagiati e morti è molto meno marcato per il Covid-19».

La curva, per ora, non diminuisce: «É possibile un rallentamento nelle zone rosse, che probabilmente all'inizio sarà compensato da un aumento in altre parti d'Italia». Quanto al fatto che nel nostro Paese il tasso di letalità sia più alto che altrove, per l'epidemiologo Lopalco è dovuto al fatto che «da noi i tamponi sono stati fatti principalmente su chi aveva sintomi. Molti altri casi probabilmente sono stati classificati come una semplice influenza». Il picco, secondo Ricciardi dell'Oms, deve ancora arrivare, nei prossimi giorni. Per Arnaldo Caruso, presidente della Società italiana di virologia, «due mesi sono il tempo del contenimento. Spero che con la bella stagione tutto possa smorzarsi, ma non sappiamo ancora se il virus durerà fino all'estate».

L' Organizzazione mondiale della sanità intanto ha sottolineato che «l'Italia sta reagendo energicamente all'epidemia e che ha messo in campo misure di contenimento adeguate». Il direttore dell' Oms, Tedros Adhanom Ghebreyesus, ha ringraziato il presidente Mattarella per il suo appello alla nazione dell'altro ieri.

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