«Colloqui di lavoro, se vi chiedono queste tre cose dovete mentire»: i consigli dell'esperta

In tanti lamentano lo stress e la pressione nel dover dimostrare a quello che potrebbe essere il tuo futuro capo quanto vali in poco tempo e in un contesto che non ha molto a che fare con le mansioni di cui ci si occuperà in caso di assunzione

«Colloqui di lavoro, se vi chiedono queste tre cose dovete mentire »: i consigli dell'esperta
«Colloqui di lavoro, se vi chiedono queste tre cose dovete mentire​»: i consigli dell'esperta
di Hylia Rossi
Giovedì 16 Novembre 2023, 16:00
4 Minuti di Lettura

Una delle fasi più stressanti del percorso lavorativo si trova proprio all'inizio: il colloquio. In effetti, in tanti lamentano lo stress e la pressione nel dover dimostrare a quello che potrebbe essere il tuo futuro capo quanto vali in poco tempo e in un contesto che non ha molto a che fare con le mansioni di cui ci si occuperà in caso di assunzione. 

Ci sono vari tipi di colloqui, anche a seconda dell'azienda e del ruolo che si vorrebbe ricoprire, ma nella maggior parte dei casi alcune domande sono pressoché inevitabili e scatenano l'indecisione: rispondere con onestà o decorare la verità e piegarla in modo da ottenere la posizione che si desidera?

Bonnie Dilber, esperta reclutatrice, consiglia la menzogna in questi tre specifici casi.  

@bonniedilber Companies want to hire top talent that will grow with them over time. Here are three things you're going to want to lie about to present yourself in this way. #interviewtips #jobseekers #jobsearch #interviews #recruiting #careertok ♬ original sound - Bonnie Dilber

Il video in cui Bonnie spiega «le tre cose su cui mentire in ogni colloquio» ha superato il milione di visualizzazioni e nei commenti gli utenti si dividono riguardo le loro esperienze in proposito: alcuni si meravigliano che ci sia chi, in quei casi, decide di essere sincero; altri, invece, affermano di preferire essere onesti anche a costo di non ottenere il lavoro.

Al di là di ciò che si preferisce fare con queste informazioni, tuttavia, è utile comprendere il funzionamento del colloquio e ciò che le aziende, giusto o sbagliato che sia, si aspettano dal lavoratore.

Altre persone che affermano di occuparsi di colloqui hanno confermato la validità dei consigli di Bonnie, che hanno poi scatenato una discussione su quanto sia vergognoso doversi nascondere dietro delle bugie per poter essere considerati una risorsa. 

«Primo: menti sulle ragioni per cui hai lasciato un ambiente di lavoro tossico», esordisce Bonnie, che ci tiene a spiegare il ragionamento dietro il suo consiglio e a fare degli esempi di ciò che si potrebbe considerare un ambiente tossico.

«Se hai dato le dimissioni perché non ti piaceva il lavoro, perché non andavi d'accordo con il capo o i colleghi, ti conviene inventare una bugia. Non dire che non piacevi al capo, o che era difficile lavorare con gli altri impiegati, perché l'unica cosa che penseranno di te in quel caso è che sei una persona con cui è difficile lavorare». 

«Secondo: menti sul motivo per cui vuoi il lavoro», continua. Su questo punto in particolare, la discussione è ormai accesa da tempo e Bonnie ne è consapevole: «Sentite. Tutti coloro che cercano lavoro lo fanno per lo stipendio ma la risposta per l'azienda è un campanello d'allarme perché credono che sia l'unica cosa che ti interessa e l'unica cosa a cui riesci a pensare. Invece, fai credere loro di essere lì per portare avanti la visione dell'azienda, che questo ruolo è il risultato di una vita di lavoro e che sei la persona perfetta per questo contesto in particolare». 

«Terzo: menti riguardo i tuoi piani per il futuro», dice Bonnie, infine. Non importa se si tratta di un ruolo che abbiamo intenzione di portare avanti solo temporaneamente, in attesa di ciò che vogliamo fare davvero o di uno stipendio migliore: «I tuoi piani saranno di rimanere nell'azienda, di fare tutto il possibile e di continuare a crescere in quell'ambiente e cogliere le nuove opportunità che si presenteranno. Tutte le aziende vogliono una persona talentuosa che rimanga con loro e cresca con loro». 

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Nella maggior parte dei casi, tra chi ammette di aver mentito, chi dice che lo farà e chi invece si rifiuta, sembrano essere tutti d'accordo sull'assurdità di doversi trovare a dare risposte simili durante i colloqui e sulle aspettative irrealistiche delle aziende: «È il fatto che VOGLIANO quelle menzogne...», «Io pensavo fosse buonsenso», «La mia intera personalità e storia è falsa al 100% durante i colloqui».

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