Matrimonio in casa di riposo, lei portata all'altare dal papà in carrozzina: «Non poteva venire in chiesa, sono andata io da lui»

Sabato mattina Martina e Nicola, entrambi 39enni, si sono detti il fatidico sì nella chiesa di Catena di Villorba

Matrimonio in casa di riposo, lei portata all'altare dal papà in carrozzina: «Non poteva venire in chiesa, sono andata io da lui»
Matrimonio in casa di riposo, lei portata all'altare dal papà in carrozzina: «Non poteva venire in chiesa, sono andata io da lui»
Martedì 29 Agosto 2023, 16:49
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Fiori d’arancio nelle residenze per anziani di Treviso. Sabato mattina Martina e Nicola, entrambi 39enni, si sono detti il fatidico sì nella chiesa di Catena di Villorba. Ma per tutti e due il papà della sposa, Renato, 77 anni, residente delle Ract di Santa Bona, non poteva mancare per nessuna ragione al mondo. E così poche ore dopo si sono ripetuti le promesse d’amore eterno davanti a lui, che pur in carrozzina, ha comunque accompagnato sua figlia all’altare all’interno della chiesetta della casa di riposo dell’Israa. Per Martina Franchin è stata una sorpresa. Pensava di andare a trovare il papà vestita da sposa. Ma non ci si è fermati qui. 

Il giorno prima, infatti, Nicola Zanatta, appena diventato suo marito, si era rivolto alle Ract chiedendo di organizzare qualcosa di speciale.

Così il personale ha preparato la chiesa per il grande evento, addobbandola con fiori bianchi, lanterne e petali sull’acqua. E il matrimonio, se possibile, ha assunto ancora di più i contorni di qualcosa di indimenticabile. È stato il lieto epilogo di qualcosa partito da più lontano. Precisamente due anni fa, il giorno prima del battesimo del secondo dei due figli della coppia, Pietro e Olivia. «Quando stava bene - rivela la sposa ricordando l’episodio con un sorriso - mio papà aveva raccontato a Nicola che quando aveva chiesto la mano di mia mamma alla sua famiglia aveva dovuto superare un po’ di vergogna. E poi aveva concluso dicendo che anche Nicola avrebbe dovuto superare quel po’ di vergogna». 

Di seguito purtroppo Renato è stato colpito da un’emorragia cerebrale. Gli ultimi tre anni li ha trascorsi proprio nella Ract di Santa Bona. Nicola, però, non ha dimenticato quanto gli aveva detto. E due anni fa ha deciso di chiedere comunque la mano a Martina davanti a suo padre. Il resto è venuto di conseguenza. Fino a sabato, giorno del matrimonio. Due settimane prima Renato era stato ricoverato in ospedale. È fragile. Non poteva partecipare al matrimonio a Catena.

«Ma per me era fondamentale condividere questo giorno con lui» sottolinea Martina. Si è inserita qui l’idea di Nicola, che venerdì si è confrontato con la coordinatrice e la psicologa della struttura per organizzare tutto al meglio. Il giorno dopo è arrivato con Martina vestita da sposa. «Quando siamo entrati, dopo la cerimonia a Catena, abbiamo trovato mio papà sulla sedia, vestito per l’occasione - racconta lei - è stato lui ad accompagnarmi all’altare della chiesa. E lì io e Nicola abbiamo riletto le nostre promesse. Papà non parla, ma con gli occhi, a modo suo, si è comunque espresso».

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