Anziana suicida nella casa di riposo a Capaccio Pestum, quattro persone a processo

Si tratta del medico curante della vittima, di una psichiatra dell’ospedale San Luca di Vallo della Lucania, della titolare e del direttore della casa di riposo

Il Tribunale di Salerno
Il Tribunale di Salerno
di Antonio Vuolo
Mercoledì 20 Dicembre 2023, 07:00
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Sono quattro le persone rinviate a giudizio a seguito del suicidio di un’anziana di Agropoli avvenuto nell’estate del 2020 dal balcone di una casa albergo per anziani di Capaccio Paestum. Si tratta del medico curante della vittima, di una psichiatra dell’ospedale San Luca di Vallo della Lucania, della titolare e del direttore della casa di riposo. L’accusa nei loro confronti è di omicidio colposo con condotte indipendenti. Dal suo canto, la struttura, un’eccellenza nel settore, avendo ricevuto negli anni anche numerosi riconoscimenti, ha sempre rigettato ogni accusa. I fatti contestati risalgono al mese di luglio del 2020 quando l’anziana, una 77enne agropolese, si tolse la vita lasciandosi cadere da un balcone al terzo piano della struttura, eludendo ogni controllo.

Dopo tre anni di indagini, eseguite dai carabinieri della stazione di Capaccio Scalo e coordinate dalla compagnia di Agropoli, su delega della Procura della Repubblica di Salerno, il gup Giandomenico D’Agostino ha disposto il rinvio a giudizio per le quattro persone. «L’accusa è basata però su unico atto d’indagine rilevante, ovvero una consulenza medico legale richiesta dal pm all’epoca dei fatti, a firma dell’esperto dottor Luca Bartoli, la quale ha escluso qualsivoglia responsabilità sia in capo ai due medici che ai titolari della struttura, escludendo anche qualsiasi censura tecnica, essendo il suicidio un evento di per sé imprevedibile» hanno spiegato all’emittente Stile Tv i legali difensori della casa di riposo (gli avvocati Domenico Guazzo, Domenico Vecchio e Marco Nigro).

La struttura, infatti, ha sempre respinto ogni addebito poiché accolse l’anziana agropolese solo previo rilascio dell’idoneità al ricovero da parte dell’autorità sanitaria competente. Nel procedimento, intanto, due nipoti della 77enne si sono costituiti parte civile.

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La prima udienza è fissata per il prossimo 14 febbraio. Ignote le cause che portarono la donna all’estremo gesto, avvenuto il giorno dopo il suo accesso nella struttura.
 

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