Messaggi vocali su Whatsapp, cosa dice il galateo: «Smettete di mandarli, creano ansia in chi li riceve»

Gli esperti: «Modo peggiore per comunicare». Eppure ogni giorno ne vengono inviati 200 milioni

Vocali su Whatsapp, ogni giorno ne vengono inviati 200 milioni. Ecco perché non dovresti mandarli anche tu
Vocali su Whatsapp, ogni giorno ne vengono inviati 200 milioni. Ecco perché non dovresti mandarli anche tu
di Lorena Loiacono
Domenica 1 Ottobre 2023, 21:43 - Ultimo agg. 2 Ottobre, 19:41
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Il galateo ai tempi dei messaggi vocali: per mettere un freno alle chat arriva il bon ton declinato sull’online. Una regola per tutti: mai esagerare. Il trillo è inconfondibile, lo schermo si illumina e subito appare sulla home la notifica di WhatsApp. È chiaro: c’è un messaggio da aprire. Quello che non è chiaro è di cosa si tratti: può essere un testo, una foto o un’immagine condivisa ma anche un vocale se non addirittura il nuovissimo videomessaggio vocale istantaneo. L’ultima frontiera della comunicazione social, targata Meta, che promette di conquistare il gradimento degli utenti e, di conseguenza, di invadere le loro chat. Un video istantaneo della durata di 60 secondi, che parte direttamente dalla chat tramite una nuova icona verde. Ogni giorno solo su WhatsApp, secondo le ultime statistiche, vengono inviati 200 milioni di audio. E gli esperti di comunicazioni sono tutti d’accordo: «È il metodo peggiore e spesso l’audio sul telefonino crea ansia in chi li riceve».

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Cattive abitudini

Il messaggio vocale può creare imbarazzo o disagi sul lavoro, durante un incontro importante, su un bus o un treno e, in generale, in una situazione in cui non è possibile ascoltarlo. E allora come si fa? A fare chiarezza, arrivano vademecum e regole di bon ton. Sul caso è intervenuto anche il Washington Post che, insieme a Lizzie Post, esperta di etichetta e co-presidente dell’Emily Post Institute, mette nero su bianco le regole di buona educazione sull’uso di un vocale. Innanzitutto bisogna avere chiaro che si tratta di un monologo in cui l’interlocutore non può intervenire. Non subito, come in una conversazione normale. Quindi a meno che non si tratti di un messaggio in cui il tono della voce è importante, ad esempio per fare gli auguri per una ricorrenza o per esprimere un concetto serio, è meglio evitarli il più possibile e scrivere un semplice messaggio. È chiaro che se il messaggio vocale arriva nel momento sbagliato, chi lo ha mandato deve mettere in conto che il destinatario decida di non aprirlo e che rimandi l’ascolto ad un altro momento.

Si tratta di un problema che non si pone con un testo scritto, che può essere letto senza disturbare nessuno. È importante, quindi, saper comprendere quando il messaggio vocale non è gradito: i segnali ci sono e bisogna saperli cogliere.

Escamotage

Se l’interlocutore, ad esempio, risponde con messaggi scritti è chiaro che vuole spezzare quella catena di audio: ad un messaggio scritto, quindi, è buona norma rispondere per iscritto. Se si hanno problemi a digitare, ad esempio quando si è senza occhiali, il vocale non è l’unica strada da poter seguire: si può sempre fare il dettato vocale, ci penserà poi il telefonino a trascrivere tutto per non infastidire l’interlocutore. Se proprio si decide di inviare un messaggino audio, allora è necessario tenere conto della durata. Non a caso WhatsApp ha inserito la possibilità di ascoltare i vocali ad alta velocità rispetto al normale, proprio per abbreviare i tempi e limitarne il fastidio. E un segno evidente che qualcuno ha esagerato con i monologhi tanto da rendere necessario un intervento simile.

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I limiti

Su questo punto è intervenuto il galateo dei messaggi vocali di WhatsApp con la collaborazione dell’esperta di bon ton, Jo Bryant, che chiarisce innanzitutto un punto: «Un vocale non è un podcast - spiega - non deve durare 10 minuti». E la risposta deve essere proporzionata. Mai replicare ad un vocale di un minuto con un monologo di cinque. Non è corretto. Oppure, se il vocale è lungo e non può essere ridotto, è buona norma suddividerlo in messaggi più brevi da inviare separatamente. In questo modo il destinatario deciderà se ascoltarli tutti insieme oppure tra un impegno e l’altro. È un modo garbato di alleggerire il peso. Un aspetto di cui tenere conto è il rispetto di chi si ritrova ad ascoltare un vocale senza volerlo: quando ci si trova in un ambiente affollato o su un treno, ad esempio, è opportuno abbassare il volume o usare le cuffie per fare in modo che il messaggio privato resti tale.

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