Una legge speciale per Capri per arginare l’emergenza casa, che a distanza di quarant’anni si ripropone in tutta la sua gravità. A riportare alla memoria di molti quei drammatici giorni che bloccarono Capri è la vicenda di una famiglia di Anacapri che sta tenendo banco sull’isola.
Una coppia di coniugi anziani Maria e Giuseppe Vallefuoco, di 65 e 78 anni, che dopo essere stata sfrattata dal nuovo proprietario dalla loro abitazione, vagano da oltre 48 ore per le strade di Anacapri senza riuscire a trovare un alloggio in cui ripararsi. Il vicesindaco Franco Cerrotta aveva trovato una sistemazione in un b&b, ma i proprietari dopo aver dato l’assenso hanno fatto sapere che non erano più in grado di ospitarli perchè i due coniugi sono affetti da problemi cardiaci. Si muove anche la parrocchia che è alla ricerca di un alloggio per i coniugi.
Il sindaco di Anacapri è riuscito a sistemare mobili e suppellettili in un locale e nel tardo pomeriggio di ieri, l’uomo è stato ricoverato all’ospedale Capilupi di Capri e affidato alle cure dei sanitari (e poi dimesso in serata).
Riproponendo, così, un problema che si era affacciato negli anni ‘70-‘80, quando la Piazzetta, salotto del mondo, divenne teatro di proteste con gli sfrattati che protestavano davanti alla sede del Comune. Una situazione che portò gli amministratori dell’epoca a requisire un albergo abbandonato e ad espropriare quello che oggi è diventato il Centro dei congressi.
A distanza di decenni, con leggi e regolamenti diversi, il problema è tornato alla ribalta ma le soluzioni sono anche più complicate e lo sottolinea proprio il documento della delegazione caprese dell’Unione consumatori in cui viene sottolineato che problema oggi assume una rilevanza importante. «Il problema di oggi - è scritto nel documento diffuso ieri - non è solo l’area marina protetta, di cui tanto si discute e che, sebbene sia importante, non è urgente. Ma la vera emergenza è la casa, la vivibilità, la mancanza di servizi per il cittadino. È necessaria una legge speciale. È proprio notizia di alcuni giorni fa la timida apertura del ministro della Protezione civile e il Mare, Nello Musumeci, che ha parlato della necessità di riqualificare il patrimonio abitativo già esistente e spesso abbandonato e ridare quindi speranza alle piccole isole destinate a ridursi sempre più negli anni».
Intanto il problema si va sempre più aggravando anche perché l’overtourism e la trasformazione del patrimonio edilizio isolano in b&b e case vacanze hanno sottratto agli abitanti la possibilità di reperire alloggi sull’isola, persino i villeggianti e proprietari di appartamenti che trascorrevano le vacanze sull’isola hanno trasformato le loro abitazioni in bad and breakfast e case vacanza affittandoli a prezzi proibitivi.
Ecco perché l’Unione consumatori chiede al governo una legge speciale, altrimenti Capri sarà ridotta ad un villaggio vacanziero estivo ed i capresi saranno costretti ad emigrare in terraferma dove è più facile reperire alloggi e di rientrare la mattina a Capri per poter lavorare. Un pendolarismo all’inverso, da Napoli a Capri, sostengono i consumatori, che snaturerà l’isola. «Il problema oggi è conosciuto dai residenti e non è limitato a dove e come fare il bagno, ma dove e soprattutto come e dove vivere. Sull’isola il problema è conosciuto da tutti sia a Capri che ad Anacapri, ma chi lo farà arrivare Roma nei palazzi del governo».