Case popolari occupate dai clan a Napoli: ecco il piano sgomberi

La prima lunghissima riunione del comitato per l'ordine e la sicurezza pubblica

Una bici nel parco Verde di Caivano
Una bici nel parco Verde di Caivano
di Marco Di Caterino
Martedì 5 Settembre 2023, 07:00 - Ultimo agg. 6 Settembre, 14:34
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Lo Stato sfratterà anche con la forza i malviventi che occupano in maniera abusiva alloggi nel Parco Verde, nelle ex Iacp e nei rioni cosiddetti 219, realizzati per dare una casa ai terremotati del 1980 e diventati fortini della camorra. Una linea diversa, più soft, sarà invece seguita per chi si è reso responsabile di occupazione abusiva per necessità: queste posizioni saranno vagliate successivamente. Consenso sulla richiesta ai legislatori di consentire l'arresto dei minorenni trovati in possesso di pistole e coltelli, eliminando la discrezionalità da parte del pubblico ministero della Procura dei Minori. Infine, un piano per il lutto cittadino a Napoli, in coincidenza con i funerali di Giovanbattista Cutolo, che saranno celebrati alle 15 di domani dall'arcivescovo di Napoli monsignore Mimmo Battaglia nella chiesa del Gesù Nuovo. Per l'addio del talentuoso musicista dell'orchestra Scarlatti, ucciso da un sedicenne dei Quartieri Spagnoli con tre colpi di pistola alla schiena in piazza Municipio per aver fatto da paciere dopo una banale rissa, si mobiliterà l'intera città, tanto che verranno disposti una serie di varchi di accesso controllato. Prevista la partecipazione del ministro dell'Interno Matteo Piantedosi e di Gennaro Sangiuliano, responsabile del ministero della Cultura. Sono i risultati di una prima lunghissima e complessa riunione del Comitato per l'ordine e la sicurezza pubblica, presieduto dal prefetto di Napoli Claudio Palomba, deciso - anzi reso necessario - dopo lo stupro di gruppo nel Parco Verde su due ragazzine di 11 e 12 anni, seguito in una sequenza dell'orrore dal ferimento a coltellate di un minorenne di Ponticelli avvenuto nel corso di una lite per il Fantacalcio, e che ha toccato l'apice dell'orrore con il brutale omicidio di Giovanbattista Cutolo, giustiziato sotto gli occhi di decine di persone a Napoli nella centralissima piazza Municipio. 

Le direttive approvate sono in linea con quel «Non ci saranno più zone franche» pronunciato dalla presidente del consiglio Giorgia Meloni al termine della sua visita nel Parco Verde di Caivano, piazza di spaccio più grande d'Europa, dove il fenomeno dell'occupazione abusiva degli alloggi ad opera della camorra ha toccato numeri altissimi.

E che questo scandaloso fenomeno sia ancora di strettissima attualità lo raccontano due operazioni dei carabinieri della compagnia di Caivano, diretta dal capitano Antonio Maria Cavallo, che in meno di 48 otre hanno disattivato due piazze di spaccio attive in due alloggi occupati abusivamente. E se domenica scorsa era toccato al Parco Verde, ieri i militari sono intervenuti nella sua succursale dello spaccio, vale a dire il contiguo rione delle palazzine della case popolari Iacp ubicate in via Atellana, rione meglio noto come Bronx (qui abitano otto dei dieci indagati per lo stupro di gruppo). Lo spaccio si svolgeva in un alloggio occupato da una donna di 28 anni già nota alle forze dell'ordine: sono dovute intervenire le teste di cuoio dei carabinieri per abbattere la porta blindata, cosa che ha dato il tempo alla donna di disfarsi dello stupefacente, finito con tutta probabilità nel wc. Una volta fatta irruzione i carabinieri hanno rinvenuto e sequestrato ben 10mila euro, l'incasso di una giornata, ma di droga nessuna traccia: la spacciatrice se la sarebbe cavata con una denuncia in stato di libertà per possesso ingiustificato di denaro. Ma l'intervento di alcune sottufficiali di sesso femminile ha consentito di individuare una decina di dosi di cocaina nascoste nelle parti intime. E la spacciatrice è finita nel carcere di Pozzuoli. La porta dell'alloggio è stata saldata per impedire che l'appartamento fosse rioccupato non appena tornata la calma. 

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La strada scelta per liberare il Parco Verde dalla morsa della camorra sembra dunque essere stata imboccata nella giusta direzione con lo sgombero coatto degli alloggi occupati abusivamente da camorristi, affiliati e delinquenti abituali. C'è in tal senso un confortante precedente. Quello del rione Iacp di Arzano, meglio noto come la 167, da cui ha preso il nome uno dei clan più famelici dell'intera geografia criminale. Li è bastato un censimento amministrativo effettuato dalla polizia locale, diretta dal comandante Biagio Chiarello, che per questo fu minacciato di morte e quindi messo sotto scorta. Accertata l'occupazione abusiva, capi e affiliati al clan 167 persero la residenza. E, in una sorta di effetto domino, anche il reddito di cittadinanza e l'iscrizione nelle liste elettorali. Un colpo durissimo che ha dato il via alla disgregazione del clan, con i capi dell'ala dei Cristiano pronti a dichiararsi collaboratori di giustizia, svelando ai magistrati retroscena di omicidi, estorsioni, traffico di droga e convivenza con la politica. Nessun blitz, solo normali controlli amministrativi dei vigili. A volte basta davvero poco per ottenere grandi risultati. Basta volerlo. 

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