«Una vita da social», la campagna educativa della polizia fa tappa a Nola per parlare di cyberbullismo e pericoli del web

Gli operatori della polizia postale e delle comunicazioni hanno incontrato oltre 2 milioni e mezzo di studenti sia nelle piazze che nelle scuole

Duomo di Nola
Duomo di Nola
Giovedì 4 Maggio 2023, 13:07
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Riparte domani da Nola in piazza Duomo la X edizione della campagna educativa itinerante della polizia di Stato «Una vita da social».

Realizzata in collaborazione con il Ministero della pubblica istruzione nell’ambito del progetto Generazioni Connesse, l’iniziativa si propone di sensibilizzare i minori a prevenire i rischi ed i pericoli che quotidianamente arrivano dalla rete.

Un tour di quasi 70 tappe sul territorio nazionale sui temi dei social network e del cyberbullismo.

Nel corso delle precedenti edizioni il progetto, al passo con i tempi delle nuove generazioni, ha raccolto un grande successo: gli operatori della polizia postale e delle comunicazioni hanno incontrato oltre 2 milioni e mezzo di studenti sia nelle piazze che nelle scuole, 220.000 genitori, 125.000 insegnanti per un totale di 18.500 Istituti scolastici e oltre 350 città sul territorio, una pagina Facebook con 132.000 like e 12 milioni di utenti mensili sui temi della sicurezza online.

Quest’anno, l’iniziativa ha come tema «In strada come in rete» e prevede, in tutte le tappe in cui si articola la campagna, anche la presenza di operatori della polizia stradale e postale per realizzare momenti formativi anche in materia di sicurezza ed educazione stradale.

A bordo del truck allestito come un’aula didattica multimediale, dalle ore 9 alle 14, gli operatori incontreranno e parleranno a studenti e insegnanti delle scuole secondarie di primo e secondo grado sui temi della sicurezza online con un linguaggio semplice ma esplicito adatto a tutte le fasce di età; cyberpoliziotti ed esperti saranno disponibili anche per incontrare i genitori e cittadini per fornire informazioni utili sulla navigazione in rete e sulla sicurezza stradale.

Un solo grande obiettivo: «fare in modo che il dilagante fenomeno del cyberbullismo e di tutte le varie forme di prevaricazione connesse ad un uso distorto delle tecnologie, non faccia più vittime» prevenendo episodi di violenza, vessazione, diffamazione, molestie online, attraverso un’opera di responsabilizzazione in merito all’uso della parola.

Capire i ragazzi oggi non è sempre per gli adulti compito agevole, soprattutto quando si tratta di comprenderne i bisogni, i modelli di riferimento, gli schemi cognitivi inerenti i diversi gruppi di riferimento che compongono il variegato universo giovanile. Giovani che sempre più spesso restano contagiati da modelli sociali trasgressivi completamente sconosciuti ai genitori. Sempre più sono i giovanissimi a rischio solitudine che per ore su internet incontrano altri internauti altrettanto solitari che, a volte, sono già stati contagiati dai pericoli del web.

Il fascino della rete e la sottile suggestione del messaggio virtuale, cosi come l’idea di sentirsi anonimi, nonché il senso di deresponsabilizzazione rispetto ai comportamenti tenuti online, stanno dilagando così da determinare serie preoccupazioni in coloro che ancora credono in valori fino a ieri condivisi. Per fare della rete un luogo più sicuro occorre continuare a diffondere una cultura della sicurezza online in modo da offrire agli studenti occasioni di riflessione ed educazione per un uso consapevole degli strumenti digitali.

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