Nel «deserto Sannio» porte sempre chiuse per una casa su tre

In 13 Comuni più edifici vuoti che abitati

Spopolamento nel Sannio
Spopolamento nel Sannio
di Domenico Zampelli
Domenica 10 Dicembre 2023, 11:31
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In provincia di Benevento una casa su tre non è abitata. Nel senso che l'abitazione è vuota oppure occupata esclusivamente da persone che non vi dimorano abitualmente. Se ne contano quasi 55mila, su un totale di 165mila. Tante, in percentuale quasi il doppio rispetto alla provincia di Napoli. Nel capoluogo la percentuale di case vuote è un po' più bassa (il 19%, in pratica una su cinque) ma anche in questo caso nelle classifiche di riferimento il Sannio è ai vertici in Campania dopo Caserta. Effetto dello spopolamento, che nel Sannio incide più che altrove in Campania, oltre la media nazionale.

Peraltro la forbice tra i Comuni è molto ampia, e quindi se da una parte ci sono 13 casi in cui la maggioranza delle abitazioni è vuota, dall'altra c'è il record di segno totalmente opposto di Puglianello, dove il 92% delle case è abitata: è il caso di sottolineare che solo 79 comunità in tutta Italia hanno un tasso di occupazione più alto.

Racconta e descrive il fenomeno uno studio effettuato dalla Fondazione Openpolis su dati Istat. Confermando l'impressione che già da tempo si avvertiva girando per la città dell'Arco nelle ore serali: le luci nei palazzi, che indicano un appartamento abitato, vanno progressivamente - e tristemente diminuendo. Curiosità delle statistiche, la percentuale di case occupate a Benevento è la stessa di Assisi, ma la chiave di lettura è naturalmente molto differente.

Fame di case, quindi, a Puglianello, dove su 613 abitazioni ve ne sono 564 occupate e solo 49 libere. La cittadina entra quindi nel novero nazionale dei Comuni con più case occupate insieme alle altre comunità campane di Palomonte (Salerno), Quarto (Napoli), Parete, Casal di Principe, Cancello ed Arnone, Villa Literno e San Marcellino (tutte in provincia di Caserta). È buono anche il dato fatto registrare a San Lorenzello (solo il 13,2% di case non occupate), Telese Terme (13%), Limatola (15%), Castelvenere (17,7%) San Giorgio del Sannio e San Salvatore Telesino (ambedue a quota 21%). Dalla parte opposta ci sono i paesi in cui la maggior parte delle case non è abitata. Un elenco che, non certo a sorpresa, parte dai paesi del Fortore: nei primi posti ci sono infatti Montefalcone di Val Fortore, Castelfranco in Miscano, Castelvetere in Val Fortore, Ginestra degli Schiavoni, Castelpagano e Pietraroja. Ma l'elenco comprende anche altri Comuni, in alcuni casi poco distanti dal capoluogo: sono Castelpoto, Arpaise, Fragneto l'Abate, Sant'Arcangelo Trimonte, Pesco Sannita, Santa Croce del Sannio, Colle Sannita. Perfetto equilibrio fra case occupate e vuote, infine, a San Bartolomeo in Galdo e Buonalbergo.

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E nel resto della Campania? Se in provincia di Benevento le case non occupate sono il 33% del totale (posizione nazionale 40 in una classifica guidata dalla provincia di Sondrio), in Irpinia la percentuale è sugli stessi livelli ma il dato scende passando alla provincia di Salerno (30%) e ancor di più spostandosi a Caserta (25,6%) e soprattutto a Napoli (19%). Si tratta di dati su cui occorre riflettere in prospettiva. Da un lato infatti nelle zone più attrattive ci si trova di fronte a vere e proprie emergenze abitative data la scarsità di case disponibili e dall'altro nelle aree più distanti dai poli ci sono strutture non abitate oppure sfruttate come seconde abitazioni. In ogni caso ci sono tante disponibilità che potrebbero rappresentare una risorsa con una giusta politica di mercato e soprattutto assicurando le necessarie infrastrutture, a cominciare dai collegamenti e dalla connessione internet. Il resto lo potrebbe fare quella che è ormai confermata come la migliore qualità di vita in regione. Numeri che dovrebbero essere letti con attenzione anche delle amministrazioni locali: a seconda di quanto le aree sono popolate e del tipo di locazioni presenti è possibile predisporre in modo più o meno capillare i servizi. Per fare un esempio, se una zona è praticamente isolata i rifiuti possono essere prelevati due volte la settimana anziché tre, e già questo può rappresentare un risparmio. 

 

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