Linus e la Deejay Ten a Napoli: «Di corsa guardando il mare, sarà un successo»

«C'è una convergenza di attenzioni mondiale su Napoli»

Linus
Linus
di Gianluca Agata
Sabato 2 Settembre 2023, 09:00 - Ultimo agg. 3 Settembre, 09:40
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L'ispirazione nel 2004 a Madrid. Complice un infortunio giocando al pallone, Linus entra «nel tunnel della corsa». Con un crociato rotto il calcio è sconsigliato ma correre e far correre è tutt'altra storia. E come un novello Forrest Gump ecco nascere la Deejay Ten. L'occasione è la partecipazione alla San Silvestre Vallecana, corsa su strada di dieci chilometri che si tiene a Madrid, nel quartiere di Vallecas, il 31 dicembre di ogni anno dal 1964.

Oggi Linus, conduttore radiofonico e televisivo italiano, direttore artistico di Radio Deejay dal 1996, direttore editoriale del polo radiofonico del gruppo Gedi, fa correre centinaia di migliaia di persone con le sue Deejay Ten che il 10 settembre approdano a Napoli con la prima assoluta dell'edizione partenopea.

Un evento molto atteso da tutti gli appassionati, più o meno professionisti. Partenza e arrivo in piazza del Plebiscito per una dieci e una cinque chilometri. «Correre a Madrid fu casuale. Pensai che si potesse replicare l'idea anche in Italia. Rispetto alla maratona e alla mezza la 10 km è più informale, non era molto diffusa, facile da preparare e con distanze più abbordabili. La prima edizione fu un successo anche inaspettato». 

Quando si corse?
«Nel 2005 il giorno del mio compleanno. Partenza e arrivo sotto casa. Parteciparono 2.300 persone. Poi è diventato un punto di riferimento per le 10 km in Italia. Abbiamo corso a Roma, Firenze, Torino, Lignano, Bari. E se si parla di città simboliche non poteva non esserci Napoli in un anno in cui c'è una convergenza di attenzioni mondiale su questa città».

Il 2023 è stato l'anno dello Scudetto che ha fatto da effetto moltiplicatore ma lei ha puntato ben prima su Napoli.
«Ovviamente sì. Non sapevamo che il Napoli avrebbe vinto lo scudetto e ci siamo inseriti in questo fiume di entusiasmo».

Per le Deejay Ten tutti corrono con la stessa maglietta. Per Napoli si è pensato al colore azzurro ed al numero 10 di Maradona. Inevitabile.
«È ovviamente una maglia speciale realizzata ad hoc per la tappa napoletana di cui siamo molto soddisfatti».

Il 10 settembre sarà un giorno di festa che si inserisce in un anno d'oro per la città di Napoli. Cosa ne pensa?
«C'è tanta attenzione. Una congiuntura che ha fatto di Napoli un riferimento nel mondo».

Da cosa è dipeso?
«La creatività è imprevedibile. Va a ondate. Siamo passati attraverso la musica dei cantautori genovesi, romani, milanesi, bolognesi e nessuno l'ha pianificato. Probabilmente il grande cinema di Sorrentino, le fortunate serie televisive, tanta musica napoletana sdoganata dal contesto della città. Onde che si riverberano e si allargano. L'immagine oggi non è più quella della città bella ma complicata. Il termine pericoloso non si sente più, per fortuna».

Come rendere strutturale questo successo?
«Le grandi città assalite dai turisti devono porre un freno, gestire, affinché non diventino delle piccole Disneyland. Parlo di Venezia, Firenze, Roma, Napoli. Come si fa non lo so, ma la tentazione di prendere tutto quello che arriva è fortissima. Ognuno ha il diritto di trarne un vantaggio ma bisogna anche pensare a contingentare gli spazi proprio perché gestendola con parsimonia se ne prolunga la durata. Penso alla costiera amalfitana che ha nella sua complicazione anche la sua forza perché non è facile da raggiungere».

Il 2023 anno dello scudetto, da juventino come lo si commenta?
«Strameritato sia per il gioco che per la capacità di De Laurentiis di essere duro in certe circostanze. I presidenti di calcio cedono alla tentazione di accontentare la piazza e poi si trovano in braghe di tela. Giuntoli è andato via e De Laurentiis ha fatto un mercato intelligente».

E la Juve? È l'anno zero?
«Direi l'anno X che serve solo per cucire il passato con il futuro. Dobbiamo ripulire la struttura economica e cercare di qualificarci per la Champions».

Un invito per i napoletani che vorranno impegnarsi nella DeeJay Ten?
«È una occasione imperdibile. È la prima e non la si può perdere. Per l'organizzazione tecnica ci affidiamo sempre a chi sul posto si rivela molto affidabile, in questo caso Napoli Running che organizza la Napoli City Half Marathon». 

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