Fontana della Scapigliata a Napoli, ennesimo sfregio al monumento del '500: «La usano come piscina pubblica»

Il monumento utilizzato come "piscina pubblica", con tanto di tuffi e selfie da postare sui social

La Fontana della Scapigliata
La Fontana della Scapigliata
di Antonio Folle
Mercoledì 12 Luglio 2023, 17:31 - Ultimo agg. 17:33
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Se esistesse una speciale classifica dedicata ai monumenti napoletani più maltrattati della città la fontana della Scapigliata, celebre fontana monumentale eretta nella prima metà del 1500 su disegni del celebre scultore Giovanni da Nola per ordine del vicerè don Pedro de Toledo, occuperebbe stabilmente i primi posti.

Da anni, infatti, si alternano devastazioni, vandalizzazioni selvagge e opere di riqualificazione spesso costose e delicate dei marmi della vasca. L'ultimo grande restauro, datato 2021, doveva ridare nuovo lustro alla fontana monumentale collocata a due passi dall'ospedale Ascalesi, nel cuore del centro storico partenopeo, ma si è rivelato l'ennesimo - costoso - flop. 

I residenti della zona hanno segnalato la pessima abitudine, da parte di alcuni ragazzi del quartiere, di usare la vasca della fontana come una vera e propria "piscina pubblica", con tanto di tuffi e selfie da postare sui social.

Una vergogna ed un "insulto" ad un monumento colpevolmente trascurato dall'amministrazione comunale e dalla Sovrintendenza, che per la sua storia, la sua bellezza e la sua collocazione meriterebbe ben altra considerazione.

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Ed è evidente che, per usare un popolare proverbio napoletano, nel capoluogo partenopeo ci vuole fortuna anche a "nascere" monumento. Mentre l'intera città si sta "stracciando le vesti" per il vergognoso rogo della Venere degli Stracci del Pistoletto, infatti, i monumenti sfuggiti al controllo delle istituzioni ormai non si contano. A cominciare proprio dalla fontana della Scapigliata e della vicina fontana del Capone, passando per la miriade di statue vandalizzate giorno dopo giorno con l'orribile vernice colorata delle bombolette spray che "armano" la mano di ignobili graffitari ignoranti e incivili.

«Purtroppo - il commento di Antonio Pariante del Comitato Civico Portosalvo - ci troviamo di fronte a fatti che derivano da assoluta incapacità di amministrare il territorio e che si sommano all'incendio della Venere degli Stracci. Visto che a Napoli tutto viene quotidianamente e sistematicamente vandalizzato e che nessuno persegue questi delitti contro il patrimonio culturale della città, oggetto di scempi e sfregi altrettanto gravi come i “graffiti selvaggi” - continua Pariante - non possiamo che unirci a chi invoca tolleranza zero contro i vandali. Riguardo alla possibilità ventilata dal Comune di istituire una sorveglianza h24 intorno alla "Venere che verrà" a piazza Municipio siamo fermamente contrari. Se il Comune intende istituire servizi di ronda attorno ad una singola statua allora crediamo sia opportuno fare altrettanto per tutti quei monumenti che ricevono quotidianamente insulti da parte di cittadini incivili. Con tutto il rispetto per la Venere incendiata - ha poi concluso il presidente del Comitato Civico Portosalvo - o si tutela tutto il patrimonio monumentale oggetto di quotidiani sfregi o, ci dispiace per Pistoletto, ma a Napoli va così».

Dopo il rogo della Venere di piazza Municipio, monumento che aveva scatenato un ampio dibattito in città al momento della sua installazione - a molti, vista le attuali difficoltà nella raccolta dei rifiuti in molte zone della città era sembrata una "caricatura" di dubbio gusto -, in molti, a cominciare proprio dal sindaco Manfredi, hanno voluto portare la loro "solidarietà" all'opera data alle fiamme. Qualcuno ha addirittura pensato di lasciare un mazzo di fiori ai piedi della struttura carbonizzata. Una vera e propria gara di solidarietà che non si verifica, però, quando antichi monumenti che caratterizzano, quelli si, la storia e l'antica cultura napoletana sono trattati alla stregua di piscine, orinatoi e ricettacoli di immondizie. 

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