La rinascita del Parco Viviani e di piazza Quattro Giornate grazie agli ex disoccupati Bros

La rinascita del Parco Viviani e di piazza Quattro Giornate grazie agli ex disoccupati Bros
di Emiliano Caliendo
Domenica 30 Gennaio 2022, 11:06 - Ultimo agg. 12:38
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Il progetto di riqualificazione delle aree verdi e dei parchi urbani di Napoli prosegue anche nella zona collinare. E sarà così per almeno due anni. È questo il tempo previsto dagli interventi del piano della Regione Campania che ha stanziato 15 milioni di euro dei Fondi Poc 2014/2020 per dare nuova vita ai parchi municipali partenopei.

Il protocollo d’intesa - siglato nel 2020 tra Anpal, Regione Campania e Comune di Napoli - prevede che gli interventi siano effettuati da 400 unità degli ex disoccupati storici della vertenza Bros. Questi saranno impiegati presso tre società: Ream, Euro giardinaggio, Barretta e Verde Golfo. Di quest’ultima ditta sono 34 i lavoratori che assolvono mansioni di giardinaggio suddivisi tra i giardinetti di piazza Quattro Giornate e il Parco Viviani, polmone verde di 20mila metri quadri, incastonato tra la collina del Vomero e il centro storico.

Il capo servizio del personale ex Bros di stanza al “parco Quattro Giornate”, Giuseppe Rossetti, spiega - con una certa dose di orgoglio - quali sono state le operazioni svolte finora: «La nostra attività consiste nel ripulire e riqualificare i giardinetti di piazza Quattro Giornate, garantendo il bene del parco e dell’ambiente circostante. Siamo entrati in servizio il 12 gennaio e abbiamo trovato una situazione disastrosa: rifiuti ingombranti, cartoni, feci di cane sui giardini, coperte utilizzate dai senza fissa dimora, fogne ostruite. I cittadini si sono complimentati in questi giorni, qualcuno si è anche commosso non avendo mai visto il parco in queste condizioni». I nove operai assegnati al piazzale antistante lo Stadio Collana sono impegnati cinque giorni alla settimana, per otto ore al giorno, in attività di pulitura e cura del verde.

Oltre alla rimozione dei rifiuti in collaborazione con Asia garantiscono quindi anche la potatura di piante aiuole. Sulla storica vertenza dei disoccupati Bros, parzialmente risolta dopo 22 anni, Rossetti chiede una risoluzione definitiva visti i risultati di maggior decoro nei parchi cittadini: «Chiediamo una stabilità d’impiego su ogni sito dati gli attestati che ci arrivano dalla cittadinanza in primis». La gioia dei cittadini di trovare uno spazio finalmente pulito è palpabile. «Spero che la situazione resti così com’è come in questi giorni», confida un passante.

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Sulla via della rinascita anche il Parco Viviani, sul territorio della Seconda Municipalità, con ingresso in via Girolamo Santacroce. Venticinque i lavoratori della Verde Golfo impiegati, guidati diligentemente dai capo squadra Ciro Negri e Anna Mencarelli. Lì dove c’erano rovi, fango e rifiuti che ostruivano il sentiero in pendenza immerso nella macchia mediterranea, caratterizzata dalla miriade di specie vegetali presenti, oggi, grazie al lavoro degli operai, c’è ordine e pulizia. Rimosso anche lo strato di fanghiglia e sterpaglie che ricopriva tutta l’area pianeggiante del parco, anch’essa in condizioni di degrado prima degli interventi. Ciò ha fatto sì che una parte del parco, prima inaccessibile, ritornasse pienamente fruibile anche da parte di alcuni cittadini diversamente abili. «Chi frequenta il Viviani oggi è contentissimo. Oggi è vivibile, prima nel parco giochi e nell’area cani c’era una situazione disastrosa. Ci auguriamo la possibilità di continuare in questo percorso di riqualificazione, regalando sorrisi ai bambini. Aree prima abbandonate, oggi sono state riqualificate» raccontano Ciro e Anna indicando l’area cani e il parco giochi presenti nel parco, gremiti di genitori con figli al seguito.

Resta inaccessibile la parte più bassa del Parco, quella dell’ingresso da salita Sant’Antonio ai Monti. «Ci stiamo attivando per riaprire quell’ingresso rendendo quell’area del Parco nuovamente fruibile da parte dei cittadini» è la rassicurazione del presidente della Seconda Municipalità Roberto Marino. Si aspettano dunque gli interventi di messa in sicurezza di Comune e Municipalità per consentire la manutenzione del verde anche di quella porzione di parco. «Inoltre – aggiunge il presidente, esponente di Europa Verde - dovremo organizzare una serie di attività culturali e sociali: siamo in contatto con un’associazione musicale proprio per questo. Ovviamente, siamo aperti all’ascolto delle proposte di comitati e associazioni che con il loro lavoro sono presenti già da anni per la valorizzazione dell’area verde». Marino fa poi una promessa: «Naturalmente, con l’avvento delle unità operative del progetto di riqualificazione regionale, il Parco ha finalmente la possibilità di essere aperto anche la domenica. Questo consentirà a coloro che lavorano durante la settimana di poter usufruire del parco il fine settimana con le loro famiglie e animali». La riapertura dell’ascensore presente nel parco rivoluzionerebbe anche la mobilità della zona, garantendo un ulteriore collegamento tra il Vomero e il centro storico.

Le due principali realtà associative ad essersi occupate di questo potenziale gioiello del verde sono le associazioni N’ Sea Yet e la Comunità del Parco Viviani. La prima – che ha appena festeggiato due anni - porta avanti progetti in materia di economia circolare ed educazione ambientale volti a “coltivare” il rispetto per la natura. Tra i progetti realizzati c’è quello di aver ricreato l’antico frutteto del Parco Viviani, con la piantumazione di ben 40 alberi e la creazione di un’area didattica destinata ai bambini. «Il progetto – spiega Giulia Sodano, volontaria dell’associazione e responsabile del progetto frutteto - è quello di sviluppare la prima food forest di Napoli: una foresta urbana in grado di produrre frutta, nel centro della città. Abbiamo piantato in un anno 40 alberi tra limoni, mandarini, ulivi, gelsi, corbezzoli, susine. Un lavoro portato avanti grazie alle donazioni dei negozianti e di altre associazioni come Batù, Cleanup e il Premio Green Care, oltre che a Prima Aurora con cui collaboriamo per le piantumazioni sul Vesuvio». Quello che oggi è un fiorente frutteto è stato affidato in gestione ai volontari di N' Sea Yet dall'aprile scorso. Prima del loro progetto anche questa parte del parco era abbandonata e lasciata all’incuria. Oggi grazie al lavoro dell’associazione sono stati ripristinati e compattati gli antichi terrazzamenti. «Spingiamo i bambini a portare una piantina al parco e gli spieghiamo come piantarla. Già con alcune scuole abbiamo effettuato alcune piantumazioni con la donazione di due alberi da parte degli istituti scolastici. Così i bambini potranno studiare la crescita annuale dell’albero e come questo evolve con il susseguirsi delle stagioni» conclude Giulia. La rinascita del parco soddisfa anche Rosanna Laudanno, storica portavoce della Comunità del Parco Viviani: «Siamo entusiasti dell’intervento di riqualificazione in quanto fino a qualche mese fa, attraverso delle iniziative mensili e nei limiti delle nostre facoltà, eravamo noi a dover fare attività di pulizia e di decoro». Laudanno incalza quindi con delle proposte: «Nei mesi estivi si potrebbe rendere vivo il parco, valorizzando così di conseguenza anche la zona circostanze che di notte può sembrare abbandonata. Auspichiamo una progettazione finalizzata al miglioramento dell'illuminazione e delle varie strutture presenti nell'area cani o nell'area giochi, oggi carenti». Insomma, soffia un vento di ottimismo sul Parco Viviani grazie a progetti già in essere, altri in divenire, di istituzioni e associazioni. Con la speranza che dopo un decennio di oscurità, con qualche luce sempre frutto del lavoro di comitati e associazioni, la rinascita sia definitiva.

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