Maschio Angioino, il degrado visibile dal satellite

L'associazione No Comment scrive a sindaco e assessori

Il Maschio Angioino nel degrado
Il Maschio Angioino nel degrado
di Antonio Folle
Sabato 26 Agosto 2023, 20:21 - Ultimo agg. 27 Agosto, 08:59
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Il Maschio Angioino è uno dei monumenti più iconici e visitati della città. Costruito nel XIII secolo per volontà della dinastia degli Angiò, oltre ad ospitare la sede della Società napoletana di Storia Patria, un importante museo civico, la sede della Fondazione Valenzi ed alcune sedute del consiglio comunale, è uno dei monumenti più presenti nell'immaginario di chi viene a visitare Napoli. La sua plurisecolare storia e la sua importanza iconica, però, non mettono il monumento al riparo dal degrado. Gli spalti del castello, infatti, continuano ad essere occupati da gruppi di senzatetto che hanno creato una vera e propria baraccopoli, utilizzando le aree verdi poco e male curate come wc a cielo aperto e per lo smaltimento dei rifiuti. Un vero e proprio insulto ad un fondamentale pezzo di storia del capoluogo partenopeo.

Denunce, segnalazioni, pec e appelli a mezzo stampa da parte di cittadini ed esponenti di associazioni civiche non sono bastate per risvegliare le istituzioni dal torpore. Esattamente un anno fa, era il 26 agosto 2022, la notizia di un ombrellone installato da un senzatetto scambiato per attrazione turistica da alcuni stranieri fece letteralmente il giro del web.

Ad oggi non solo la situazione non è migliorata, ma continua a peggiorare giorno dopo giorno, cominciando a destare serie preoccupazioni. La baraccopoli presente sugli spalti, infatti, è ormai ben visibile anche sul satellite. E' sufficiente cercare il Maschio Angioino su Google Earth per ammirare il poco edificante spettacolo di un monumento storico trasformato in punto di ricovero per senzatetto. 

«Rinnoviamo il nostro appello - si legge sul testo di una pec inviata nelle scorse ore al sindaco di Napoli, all'assessore al Verde Vincenzo Santagada e all'assessore al Turismo Teresa Armato da parte dell'associazione No Comment - affinchè vengano ripristinati il decoro e la dignità del Maschio Angioino, sanificando e bonificando l'area dei giardini che affaccia sul fianco della biblioteca Nazionale. Un degrado che persiste da anni. La mancanza di manutenzione ordinaria - si legge sul testo inviato da Antonio Alfano - ha favorito la nascita di un piccolo accampamento di clochard che, non avendo a disposizione acqua e servizi igienici, versano tutto nella cosiddetta "boscaglia cloaca", situata a destra, sotto gli spalti della storica fortezza. La situazione richiederebbe, anche visto il gran caldo estivo, un intervento igienico-sanitario, accompagnato naturalmente da un piano di assistenza solidale per aiutare a sistemare queste persone in luoghi più ospitali». 

Nell'ormai lontano 2010 proprio a seguito di una denuncia dell'associazione No Comment e del conseguente battage mediatico, l'allora ministro Sandro Bondi intervenne per liberare il castello angioino da una baraccopoli all'interno della quale si accalcavano decine di persone. Da allora, negli anni, il problema si è ciclicamente ripresentato, con una alternanza di sgomberi e ritorni che danno la cifra di come il problema sia complesso - se non impossibile - da risolvere per l'amministrazione comunale. 

 

Negli ultimi mesi, inoltre, il Maschio Angioino è stato oggetto delle attenzioni dell'attuale ministro Sangiuliano, che ha annunciato lo stanziamento di ben 13 milioni di euro - fondi Pnrr - per il restauro del castello e per l'abolizione delle barriere architettoniche. Niente, almeno per il momento, per l'area verde esterna che grida a gran voce il bisogno di importanti interventi di riqualificazione.

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«L'impressione - ha denunciato la consigliera regionale Maria Muscarà - è che questo scandaloso degrado che riguarda uno dei monumenti simbolo della nostra città non susciti più sdegno, ma si stia lentamente trasformando in folclore. Oltre ai consiglieri comunali abbiamo decine di consiglieri municipali ed un altrettanto grande numero di assessori e assessorini di Municipalità. Nonostante questo non arrivano proposte per restituire decoro ai nostri monumenti e per evitare che vengano insultati in questo modo. Quello che si vede sugli spalti del Maschio Angioino - l'affondo di Muscarà - cozza terribilmente con la pagliacciata della Venere degli stracci. L'irriconoscibile sindaco di Napoli si è mosso per ripristinare quella orrenda opera d'arte ma non muove un dito per il decoro di un monumento così importante. Vedere trattato un monumento che ci invidia tutto il mondo in questa maniera così ignobile - conclude la consigliera regionale - la dice lunga su quello che appare a tutti gli effetti il preciso disegno di voler far passare la nostra città non come una città di arte e di cultura, ma come la città delle pizze fritte, dei crocchè, degli stracci e degli straccioni».

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