Napoli Est, aiuole killer in via Argine: marciapiedi negati a Ponticelli

Napoli Est, aiuole killer in via Argine: marciapiedi negati a Ponticelli
di Alessandro Bottone
Mercoledì 10 Marzo 2021, 16:22
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Il verde infestante e non curato ricopre lo spartitraffico di via Argine a Ponticelli, nella zona orientale di Napoli. All'altezza del Palavesuvio e della stazione della Vesuviana le piante dell'aiuola al centro delle due carreggiate sono cresciute a dismisura tanto da rendere impraticabili i marciapiedi.

Impossibile camminare e particolarmente difficile attraversare la strada in sicurezza.

Le piante ostacolano la visibilità dei pedoni e di coloro che sono alla guida dei numerosi veicoli: questa strada è quotidianamente interessata dal passaggio di migliaia di mezzi, specie quelli pesanti. Il verde non curato da tempo crea importanti situazioni di pericolo: parliamo di decine e decine di metri di cespugli di oleandro da curare e mettere in sicurezza. Proprio in questo tratto di via Argine avvenne un incidente nel quale perse la vita un ragazzino che stava attraversando la strada.

 

Un'altra situazione di degrado relativa al verde della zona orientale della città si registra in prossimità dell'Ospedale del Mare e, in particolare, nelle due aiuole di via Enrico Russo, strada sulla quale c'è l'accesso al pronto soccorso. Sulle due aree verdi sono installati diversi pannelli con messaggi pubblicitari di una impresa e la dicitura relativa all'iniziativa 'Adotta un'aiuola' del Comune di Napoli: una assegnazione che, però, non risulta dall'elenco pubblicato sul sito web istituzionale. L'affido dei due spazi verdi pubblici - totalmente sporchi e coperti dalle erbacce e rifiuti - potrebbe non essere stato rinnovato o scaduto.

Ponticelli è tra i quartieri di Napoli con il numero maggiore di spazi verdi pubblici: aiuole, giardinetti, "lingue" di verde lungo le strade, aree adiacenti gli alloggi popolari e tanti altri spazi che necessitano di manutenzione ordinaria costante. Numerosi anche gli alberi a basso fusto per i quali occorre altrettanta cura. Una corsa contro il tempo per rispondere alle esigenze di un territorio particolarmente vasto con un numero ridotto di giardinieri e mezzi inadeguati. Circostanza che ha pesanti ricadute anche sui parchi periferici senza alcuna manutenzione da tempo.

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