Napoli, aria di via Mastellone nella norma ma i residenti denunciano puzza acre

Il Comune rassicura sui dati dalla campagna attivata dopo i roghi nell'ex campo Rom di Barra

Via Mastellone a Barra
Via Mastellone a Barra
di Alessandro Bottone
Lunedì 20 Novembre 2023, 21:25
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Nessuna anomalia nella qualità dell'aria nella zona di via Mastellone a Barra, quartiere nella zona orientale di Napoli. Lo assicura il Comune di Napoli che da metà ottobre monitora l'area dell'ex campo rom di Napoli Est per il quale si attendono ancora diverse risposte e misure dopo i roghi che, in più occasioni, hanno bruciato sterpaglie e quintali di rifiuti abbandonati da tempo.

L'attenzione sulla qualità dell'aria della zona di via Mastellone è stata posta dalla commissione comunale ambiente che oggi, presieduta dal consigliere Carlo Migliaccio, ha esaminato la delibera con cui la giunta guidata da Gaetano Manfredi ha avviato la campagna straordinaria di monitoraggio dopo le richieste della Municipalità e dei comitati di Napoli Est preoccupati per le costanti fumarole sprigionate dalla discarica a cielo aperto nei terreni incastrati tra la rete autostradale e i campi coltivati.

Il laboratorio mobile dell'agenzia regionale Arpac, installato nel cortile di una scuola vicina all'ex campo Rom, consente di «capire che tipo di materiale viene bruciato nel campo di via Mastellone», ha evidenziato il dirigente dell'area ambiente di Palazzo San Giacomo, Arnaldo Stella, nel corso della riunione cui ha preso parte anche la responsabile del Servizio 'Tutela dell'ambiente, della salute e del paesaggio' del Comune, Giuliana Vespere, che ha sottolineato il carattere di novità della scelta di installare il laboratorio mobile «con costi a carico del Comune, scelta frutto del coinvolgimento di tutti gli stakeholders, dall'ASL all'ARPAC fino ai comitati di cittadini».

«Dal 18 ottobre la centralina ha registrato livelli di inquinamento di circa la metà rispetto ai massimi previsti dalla norma», si legge nella nota odierna del Comune di Napoli che dà notizia della riunione.

Il servizio di monitoraggio, che durerà complessivamente due mesi, costa al Comune di Napoli 3.416 euro. I dati sulle diverse concentrazioni degli inquinanti, da sottoporre a successiva validazione, sono intanto stati pubblicati sul sito dell'agenzia Arpac.

La situazione resta ancora difficile. Molti residenti, come evidenzia l'avvocato Maria Prisco, avvertono ancora una puzza acre e nauseabonda che si sprigiona dalla discarica a cielo aperto, specie nelle ore serali. Come denunciato dal Il Mattino nei giorni scorsi, sono ancora evidenti alcune fumarole che fuoriescono dai cumuli di rifiuti e terreno ammassati nello spazio che è stato interessato da un pesante incendio a luglio scorso. Attraverso una diffida inviata agli amministratori locali e ai rappresentanti di diverse istituzioni e organi competenti, la legale, per conto del comitato “Bonifica via Mastellone”, ha chiesto di mettere in atto le misure utili al controllo e alla messa in sicurezza dell’area per prevenire sversamenti di rifiuti e per verificarne la salubrità delle sottostanti falde acquifere. Sullo sfondo resta, come chiesto da abitanti e attivisti, la necessità di una attività di bonifica del sito che il Comune di Napoli si è impegnato a realizzare senza avere, al momento, le risorse adeguate, oltre cinque milioni e mezzo di euro.

La necessità di misure urgenti è evidenziata da Mariarosaria De Matteo, docente che segue la vicenda da diversi mesi insieme a un gruppo di residenti. Vista la persistenza di fumarole e di sversamenti illeciti di rifiuti a ridosso dell'ex campo Rom l'attivista spiega che è necessario dare risposte alle richieste che comitati e famiglie hanno rivolto alla giunta comunale attraverso i rappresentanti della VI Municipalità e, in seguito, di persona nel corso della recente riunione presso Palazzo San Giacomo. Dalla chiusura della strada che conduce all'ex campo rom, numerose volte presa di mira con gli sversamenti, al biomonitoraggio per la salute dei cittadini. Le questioni dovrebbero essere affrontate in una prossima riunione pubblica che gli attivisti hanno sollecitato.

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