Tettoie in bilico, rifiuti in strada, collinette di verde non curato. Il "vecchio rione De Gasperi" di Ponticelli, quartiere nella zona Est di Napoli, è zeppo di pericoli e versa in condizioni di degrado. La promessa riqualificazione per il complesso di palazzine popolari, realizzato nel secondo dopoguerra con i fondi del piano Marshall, è ancora particolarmente lontana.
A pochi metri dall'ingresso da via De Meis una pesante tettoia in lamiera degrada verso la strada. É parte di un manufatto abbandonato da tempo.
Altro spettacolo raccapricciante si nota sull'altro ingresso del rione popolare posto in via Curzio Malaparte. Qui un cumulo di verde infestante, non curato da mesi, accoglie allievi e personale dell’adiacente asilo nido comunale che, da novembre, sarà al centro di un intervento di riqualificazione finanziato con i fondi del PNRR. Non c'è traccia di rigenerazione, invece, nei diversi edifici che compongono il "vecchio rione De Gasperi". Alcune di queste palazzine sono destinate all'abbattimento, altre alla ristrutturazione: lo prevede il PRU Ponticelli, il programma di recupero urbano che, entro il 2030, dovrà riportare sicurezza, decoro e bellezza nel rione e in diversi altri punti del popoloso quartiere di Napoli Est.
Le numerose famiglie del De Gasperi - composto da ventotto edifici per un totale di 656 alloggi - attendono di conoscere il proprio destino. L'accordo di programma del 2020, infatti, prevedeva il mantenimento e riqualificazione di tre torri. Per gli altri edifici era prevista la demolizione e il trasferimento degli abitanti in spazi da realizzare in via Fuortes, in via Califano e in via Miranda. Le linee di indirizzo sul PRU Ponticelli, messe nero su bianco dalla giunta comunale del 2022, prevedevano, invece, di non abbattere, e quindi riqualificare, altre tre torri (T10 e T11 e T14), i due edifici "bassi" (Li4 e Li6) così da mantenere 168 alloggi. E di demolire tutti gli altri. Per conoscere i dettagli delle successive decisioni di Palazzo San Giacomo occorre attendere lo sviluppo della progettazione e l’approvazione del progetto definitivo.
Nel complesso popolare si convive con degrado e situazioni di pericolo. Molti alloggi, liberati dopo i trasferimenti nelle nuove abitazioni di via De Meis, sono stati presi di mira da disperati e riparati alla meglio nonostante l’inagibilità. Fogne intasate, strade sporche, scarsa illuminazione e zero servizi rendono ancora più distante la percezione della prossima (e necessaria) riqualificazione.
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