Napoli Est, Forte di Vigliena da recuperare, autorità portuale: «Pronti a intervenire»

Iniziativa nel monumento di San Giovanni a Teduccio simbolo della Repubblica Napoletana

Napoli Est, Forte di Vigliena da recuperare, autorità portuale: «Pronti a intervenire»
di Alessandro Bottone
Domenica 11 Giugno 2023, 14:48 - Ultimo agg. 12 Giugno, 08:00
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I temporali non hanno fermato volontari e attivisti che questa mattina si sono radunati davanti il Forte di Vigliena per ricordare le vicende storiche del 1799. Il monumento di San Giovanni a Teduccio, quartiere nella zona Est di Napoli, è da tempo al centro dell'attenzione di associazioni e residenti affinché si metta mano al restauro e alla valorizzazione del bene pubblico di cui si è tornati a parlare di recente vista la necessità di riqualificare e rilanciare l'intera zona che affaccia sul mare.

 

La pioggia ha accompagnato i canti popolari e gli interventi di storici, intellettuali, residenti e attivisti che si preoccupano delle condizioni di degrado in cui versa il Forte da diversi anni nonostante gli impegni e gli annunci.

Dal rudere sarebbe dovuto nascere, già da anni, un parco archeologico così da restituire alla collettività lo spazio a ridosso del porto.

Così non è stato e il monumento - a memoria degli eventi legati alla Repubblica Napoletana del 1799 - resta dimenticato da tutti. La commemorazione - organizzata dal comitato civico di San Giovanni a Teduccio insieme a diverse altre realtà cittadine - è l'occasione per riportare l'attenzione di residenti e istituzioni locali affinché si intervenga per non perdere il patrimonio storico e culturale che esso rappresenta. Costruita nel 1700 per volere del viceré spagnolo Juan Manuel Fernandez Pacheco, marchese di Vigliena, la fortezza è stata fondamentale per la difesa del territorio. Nel giugno del 1799 il Forte è stato protagonista della sanguinosa battaglia tra le truppe borboniche, che volevano conquistare la capitale del Regno, e gli uomini della legione calabra che difendevano il baluardo della Repubblica napoletana.

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Per recuperare il bene storico di stradone Vigliena è necessario un impegno corale. A spiegarlo è l'ingegnere Luigi Iavarone, componente del comitato di gestione dell'Autorità di sistema portuale del Mar Tirreno centrale, che è intervenuto all'iniziativa al Forte che rientra tra gli spazi di competenza dell'ente. «La fase di progettazione, che è quella preliminare, noi siamo disponibili a sostenerla. C'è poi bisogno di individuare, fin da adesso, un sistema gestionale che possa dare un senso alla fruizione di questo bene e credo che sia non solo un piacere ma debba essere un dovere per noi napoletani di recuperare questo elemento tra l'altro in una zona in cui c'è una grossa attenzione sia da parte dell'Autorità portuale sia da parte del Comune che degli altri enti», ha detto l'ingegnere.

Iavarone, anche per conto del presidente dell'Autorità portuale, ha poi evidenziato la «disponibilità a partecipare e a collaborare su una cosa di cui non solo abbiamo il diritto di operare ma abbiamo il dovere essendo una nostra proprietà». «Siamo pronti a intervenire. Da soli siamo una condizione necessaria, perché siamo sul nostro territorio, ma non sufficiente perché se non c'è la disponibilità degli altri enti credo che sia difficile operare. Sono fiducioso e sono molto positivo su questa cosa e c'è anche un impegno mio personale così come è stato fatto per il restauro dell'Immacolatella Vecchia così spero che, semmai fra qualche anno ormai, potremmo essere qui a visitare il Forte ristrutturato», ha specificato l'esponente dell'Autorità portuale.

All'iniziativa di questa mattina hanno preso parte cittadini, attivisti di varie realtà - alcuni hanno raccolto firme per il referendum per dire no all'invio di armi all'Ucraina - e diversi esponenti delle istituzioni locali. C'era Sandro Fucito, presidente della VI Municipalità, insieme agli assessori e ai consiglieri dell'ente di Napoli Est. Non c'era alcun componente del Comune di Napoli con cui, spiega Enzo Morreale del comitato civico di San Giovanni a Teduccio, è stata avviata una interlocuzione per discutere del destino del Forte. L'auspicio dell'attivista è che si possa dar seguito alla riunini già svolte e creare quella sinergia utile a recuperare il monumento che, evidenzia Morreale, è stato al centro delle argomentazioni che le associazioni hanno proposto al Ministero dell'ambiente per mostrare la propria opposizione alla costruzione dell'impianto GNL. Il progetto è stato bocciato proprio nei giorni scorsi e tra le motivazioni si fa riferimento proprio al Forte e alla necessità di tutelarlo in quanto emergenza storica del territorio.

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