Napoli, gli oblò dimenticati di Porta Nolana: «Un pezzo di storia mortificato dall'incuria»

Da lì sarebbe possibile ammirare il tracciato dell'antichissima strada che collegava Napoli con Nola

Porta Nolana
Porta Nolana
di Antonio Folle
Martedì 9 Aprile 2024, 19:46
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Porta Nolana, specie negli ultimi anni, è balzata spesso agli onori delle cronache per le sue condizioni di degrado, per la presenza, a fasi alterne, di un ben nutrito mercatino della monnezza e per la microcriminalità che in certe ore della giornata spadroneggia in lungo ed in largo. Eppure quello slargo così maltrattato rappresenta uno dei luoghi più ricchi di storia della città. Al di là della porta eretta nel XV dallo scultore Giuliano da Maiano, infatti, sono presenti in piazza altri importantissime testimonianze del passato che, al pari della mastodontica porta sulla quale sono addossati enormi palazzoni, meriterebbero ben altra considerazione. E' il caso di un intero tracciato di strada di epoca romana che "corre" direttamente a pochi metri sotto l'attuale piano di calpestio e del quale oggi ben pochi conoscono l'esistenza. Eppure un modo per "affacciarsi" ed ammirare l'antica strada sottostante ci sarebbe.

I due enormi oblò presenti nel centro della piazza, infatti, non sono altro che gli "occhi" attraverso i quali sarebbe, almeno in teoria, possibile ammirare la strada romana.

Ma quei due occhi sono stati letteralmente accecati da incuria, degrado e disinteresse da parte delle istituzioni cittadine. Il tracciato dell'antichissima strada che collegava Napoli con Nola fu scoperto oltre dieci anni fa, in occasione di alcuni lavori stradali. All'epoca, anche per preservare la strada romana da possibili vandalismi e danneggiamenti, fu deciso di ricoprirla nuovamente ma di renderla visibile proprio attraverso i due grandi oblò che, attraverso i loro pannelli, avrebbero dovuto rappresentare un vero e proprio punto di interesse turistico. E invece già pochissimi mesi dopo la costruzione dei due oblò, i vetri erano in frantumi e gli spazi che si erano aperti erano stati letteralmente colmati da rifiuti di ogni tipo.

 

Nel 2016 fu realizzato un primo intervento di restauro degli oblò, ma da allora non solo non sono stati realizzati ulteriori interventi, ma le due strutture hanno continuato a subire gli "insulti" da parte di vandali di ogni tipo. Fino ad arrivare ai giorni nostri, con le ringhiere dei due oblò utilizzati come "punti d'ancoraggio" per i gazebo dei mercatali, le superfici vetrate ancora integre ma completamente opacizzate dalla sporcizia e dai gli immancabili rifiuti abbandonati dai soliti incivili. 

«Più di un decennio fa - ha spiegato l'attivista Alfredo di Domenico - in occasione di alcuni lavori sui sottoservizi stradali al centro della piazza furono ritrovati i resti di un'antica strada romana. Per gli storici quella era la strada che portava nel territorio Nolano e dal cui nome deriva Porta Nolana. A fine lavori fu deciso di ricoprire l'antichissima via, anche per preservarla alle generazioni future, ma di lasciare in vista una parte di essa. Da qui nacquero i due oblò che, grazie ad uno spesso cristallo temperato, permettevano la visione della suddetta millenaria strada. Purtroppo però non si è mai pensato a chi dovessero essere affidati questi oblò - continua - per la loro manutenzione e pulizia. Era aprile 2016 e ricordo molto bene quando assieme a Gianfranco Bellissimo e a Mario Pogliano ci imbattemmo i queste due costruzioni dalla forma cilindrica. Entrambi gli oblò avevano i cristalli completamente fatti a pezzi ed erano diventati degli enormi contenitori di rifiuti di ogni genere. Lanciammo un appello pubblico che fu raccolto, dopo pochissimo, dall'allora comandante Enrico Fiorillo, a capo dell'unità operativa della polizia locale all'interno del tribunale di piazza Cenni. Gli oblò con un certosino lavoro di restauro, a costo zero per la collettività, furono riportati al loro vecchio splendore e i nuovi cristalli, ancora più spessi, proteggevano e permettevano nuovamente la visione del mini sito archeologico. Purtroppo però, sempre per mancanza di manutenzione, oggi siamo di nuovo punto e a capo. Sarebbe bello - la proposta dell'attivista - se proprio i mercatali prendessero in affido questi "due occhi" sul nostro passato millenario e posizionati al centro della piazza che permette loro di guadagnarsi il pane quotidiano».

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