Napoli: no al restyling del Lungomare, via alla raccolta firme

Alcuni momenti della raccolta firme
Alcuni momenti della raccolta firme
di Antonio Folle
Giovedì 28 Febbraio 2019, 16:45 - Ultimo agg. 16:51
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Restyling della discordia sul Lungomare di via Partenope, oggi la I Municipalità guidata dal presidente della I Municipalità Francesco de Giovanni ha lanciato la raccolta firme dei cittadini per dire no all'investimento di circa 13 milioni di euro per l'allargamento dei marciapiedi, la sostituzione dell'asfalto con il basolato vesuviano e la rifunzionalizzazione della strada. Già in passato la Municipalità di Chiaia-Posillipo aveva preso duramente posizione contro quello che ritiene essere uno sperpero di fondi che, invece, dovrebbero essere dirottati sulla mobilità sostenibile. In poche ore i rappresentanti della I Municipalità hanno raccolto un centinaio di firme da parte dei residenti della zona ma, come hanno sottolineato gli esponenti del primo parlamentino, si tratta solo di una prima giornata. Scopo della raccolta firme è quello di sollecitare l'amministrazione comunale - che però non sembra intenzionata a fare dietro-front - a desistere dal proposito di dare vita al corposo restyling finanziato con i fondi europei.
 


«In una città dove non abbiamo nessuno tipo di servizio - tuona il numero uno del parlamentino Francesco de Giovanni - il Comune pensa al restyling di una strada che non ne ha alcun bisogno. Ci sono alcune aree della città abbandonate al degrado più totale, per questo abbiamo già provato più volte a sollecitare l'Ente per la Coesione Territoriale a rivedere il progetto e a destinare questi fondi ad altre necessità come, per esempio, l'acquisto di nuovi bus. Togliere l'asfalto e sostituirlo col basolato vesuviano - prosegue il presidente della I Municipalità - aumenterebbe enormemente i costi di manutenzione della strada e, inoltre, non si può non ricordare che via Partenope è la principale via di fuga in caso di calamità naturale. Non è difficile intuire cosa possa avvenire nel caso in cui i cittadini di Chiaia fossero costretti a scappare per mettersi in salvo da qualche catastrofe. Resterebbero intrappolati e impossibilitati a fuggire. La nostra raccolta firme - conclude poi de Giovanni - ha lo scopo proprio di smuovere ulteriormente la questione e spingere il Comune a rivedere i suoi progetti». 

Nutrito l'appoggio dei residenti della zona che fin dal primo momento si sono detti contrari al restyling che dovrebbe partire tra qualche settimana: «I fondi europei per la mobilità sono spesi male - spiega Lucio Mauro, presidente di Cittadinanza Attiva in Difesa di Napoli - perchè mobilità non significa fare lavori su una strada che non ne ha bisogno, ma acquistare autobus, migliorare le strade, creare piste ciclabili. Sul Lungomare di Napoli faranno una pista ciclabile in basolato, una cosa terribile per i ciclisti che non avranno più una superficie liscia su cui transitare. Lo scopo del restyling - prosegue - è quello di allargare il marciapiede e portarlo a sei metri di larghezza per favorire i pizzaioli e consentire di mettere più tavolini. In una città con così tanti problemi come Napoli è un delitto sperperare queste risorse».

Ancora più dura la presa di posizione di Angela Russo, assessore della prima Municipalità scesa in piazza personalmente per la raccolta firme. «Il restyling del Lungomare nelle attuali condizioni della città è un delitto contro i napoletani - afferma - i cittadini partenopei, e in particolare i cittadini della prima Municipalità chiedono impegno su temi concreti, non operazioni prive di senso. I tredici milioni di euro previsti - continua - devono essere destinati, in via prioritaria, alla manutenzione ed ai sevizi più utili per i cittadini. L’iniziativa promossa dalla Municipalità, iha raccolto una nutrita partecipazione e, già, centinaia di firme.
Questa - conclude l'esponente del primo parlamentino - è solo una prima giornata, ce ne saranno altre nelle prossime settimane».

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