Noemi Staiano, oggi quattro anni dall'agguato: uno spettacolo di pupi siciliani per non dimenticare

Lo show organizzato nel giorno del ferimento della piccola Noemi Staiano

Un momento dello spettacolo di pupi siciliani
Un momento dello spettacolo di pupi siciliani
Mercoledì 3 Maggio 2023, 16:02
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​Nel giorno dell’anniversario del terribile ferimento della piccola Noemi Staiano per mano della camorra, avvenuto il 3 maggio 2019, insieme alla sua famiglia è stato organizzato un momento di intrattenimento e riflessione con i piccoli alunni della “Miraglia-Sogliano”, scuola che sorge proprio in piazza Nazionale a Napoli, luogo dell’agguato, grazie alla proficua collaborazione avviata da diversi anni con l’istituto diretto da Maria Beatrice Mancini.

Nel sorriso dei bambini, negli occhi riflessivi capaci di scorgere nei pupi il dramma, ma anche nella speranza e nel segno della rinascita sono state ascoltate le storie di Giovanni Falcone, Paolo Borsellino, degli agenti delle loro scorte e di tante vittime innocenti di cosa nostra, grazie allo spettacolo dell’associazione culturale Marionettistica Popolare Siciliana

«Ogni gesto, ogni forma d’arte, ogni parola di legalità testimoniata alle nuove generazioni, concorre ad arrestare le pallottole di ogni mafia e di ogni forma di violenza e sopruso. Questa è la normalità, la normalità lontana dall’ignavia e vicina alla giustizia», ha osservato Enrico Tedesco, segretario generale della Fondazione Pol.i.s. della Regione Campania a margine dell’iniziativa. Insieme a Tania, Fabio, Noemi e Greta Staiano e agli operatori della Fondazione, hanno preso parte all’iniziativa l’assessore alla Polizia municipale e alla Legalità del Comune di Napoli, Antonio De Iesu, e la presidente della IV Municipalità, Maria Caniglia.

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L’evento ha segnato l’inizio di un percorso con l’associazione culturale Marionettistica Popolare Siciliana, nel segno della memoria delle vittime innocenti di tutte le mafie.

Si è avviato infatti un dialogo per narrare le storie di alcune vittime innocenti di camorra, come Marcello Torre, Giancarlo Siani e don Giuseppe Diana.​

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