Port’Alba, viaggio nel degrado: «Qui la Napoli antica che piace ai turisti»

«Chi vive qui sa quanto sia fondamentale questa strada per la città»

Port’Alba, viaggio nel degrado: «Qui la Napoli antica che piace ai turisti»
Port’Alba, viaggio nel degrado: «Qui la Napoli antica che piace ai turisti»
di Alessio Liberini
Martedì 14 Novembre 2023, 18:59 - Ultimo agg. 15 Novembre, 15:43
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Il viavai di lettori e curiosi è continuo ad ogni ora del giorno. C’è chi si imbatte di passaggio mentre si reca all’università. Chi nella pausa dal lavoro e chi, invece, la raggiunge di proposito per riscoprire il piacere perduto di sfogliare un libro, nuovo o ingiallito dal tempo che scorre inesorabilmente. Ma a Port’Alba, la storica zona della cultura napoletana nota per le sue tradizionali librerie che spacciano saggi, racconti e romanzi, le lancette dell’orologio sembrano quasi essersi fermate in una Napoli che rischia di scomparire sotto il peso dell’incuria e della modernità. 

«Chi vive qui sa quanto sia fondamentale questa strada per la città. Vederla ritirare sempre più su sé stessa è triste. Anche perché è una delle zone che piace di più ai turisti: forse non ce ne rendiamo conto del tesoro che abbiamo». Federica, giovane neo laureata in Filologia moderna, non nasconde la sua amarezza mentre intinge le mani in una delle tante bancarelle alla ricerca di un testo da aggiungere alla sua collezione: «Vengo alla ricerca di libri da sempre, da quando ero una ragazzina, credo che il 90% della mia libreria provenga da questa strada: è come una seconda casa».

Un riparo sicuro per i tanti amanti della letteratura che quotidianamente affollano una via che profuma di carta e di ricordi. Difatti non esiste un napoletano che non sia passato almeno una volta da qui per comprare un saggio o un semplice testo scolastico. 

Marco, residente nella provincia di Avellino, ci veniva spesso con i suoi genitori da giovanissimo ed ora ci ritorna volentieri appena può: «Per me è bellissimo perdersi tra libri nuovi ed usati ma credo che questa zona andrebbe valorizzata di più. A partire dalla pulizia della strada». 

È dello stesso pensiero anche la signora Giulia mentre passeggia con suo marito alla ricerca di un saggio di musica: «Spero che questo crocevia di cultura duri per sempre. È bello da vedere, ci riporta nella nostra antica Napoli, un viaggio nel tempo che piace tanto ai turisti. Anzi purtroppo a volte sono gli stessi napoletani che non riescono a valorizzarla».  

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L’intera area, infatti, resta ancora ai giorni d’oggi una importante attrazione turistica per italiani e stranieri, quasi alla pari della vicina via dei pastori di San Gregorio Armeno. Non ha dubbi Davide, originario di Milano: «Ci sono passato per la pima volta ieri – racconta – credo che sia un peccato pensare al turismo a discapito dei fenomeni culturali: quello che mi ha colpito di più di Napoli è proprio il modo di come viene vissuta la socialità in strada, vista come spazio sociale e culturale, una cosa che sta scomparendo dalle nostre città ma che invece continua a resistere qui a Port’Alba».

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