Trasporti Napoli, arrivano le corse notturne nei weekend: «Saremo al top in Italia»

In arrivo un aumento delle tariffe: «Ma resteranno prezzi popolari»

Trasporti Napoli, arrivano le corse notturne nei weekend: «Saremo al top in Italia»
Trasporti Napoli, arrivano le corse notturne nei weekend: «Saremo al top in Italia»
di Alessio Liberini
Martedì 25 Luglio 2023, 16:08 - Ultimo agg. 26 Luglio, 07:44
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Corse fino alle due di notte nei weekend, convogli nuovi e connessione ad internet all’interno di vagoni e stazioni dove l’attesa media per l’arrivo di un treno è di appena «quattro minuti». Non sono i numeri rosei della super efficiente “Tube” londinese e neanche quelli della dinamicissima “Metro de Barcellona” ma i punti centrali del nuovo piano di esercizio dei trasporti lanciato dal Comune di Napoli per adeguare la mobilità del capoluogo campano alle grandi capitali europee.

La data da segnare in rosso sul calendario, per napoletani e turisti, è quella del prossimo 15 settembre 2023. Il giorno in cui su Linea 1 e Funicolare Centrale entrerà in vigore il nuovo «orario ordinario esteso». Per il metrò partenopeo le corse saranno prolungate ogni venerdì e sabato fino alle due di notte così come per la Funicolare Centrale dove la chiusura sarà posticipata, fino a mezzanotte e mezza, anche la domenica e nei giorni infrasettimanali di mercoledì e giovedì.

La Funicolare di Chiaia, la cui riapertura è prevista per luglio 2024, seguirà la stessa tabella della Centrale una volta terminati i lavori di manutenzione. Restano invece invariati gli orari della Funicolare di Montesanto.

Si tratta di una vera e propria rivoluzione all’interno della mobilità cittadina, in gran parte ancora ferma ed ancorata agli anni del pre boom turistico. Il drastico cambio di passo permetterà a Napoli - a detta di Palazzo San Giacomo - di primeggiare a livello nazionale nel trasporto pubblico su ferro. Non ha dubbi in merito l’assessore alla Mobilità del Comune, Eduardo Cosenza: «Con questi prolungamenti – osserva - Napoli si mette al top nazionale». «A Roma – ricorda Cosenza - la metro prolunga la corsa solo per due giorni, come noi, ma fino all’una e trenta».

Orari da record quindi che rappresentano, nei fatti, solo un primo tassello delle tante novità attese per i prossimi mesi in casa Anm, l’azienda pubblica concessionaria del servizio di tpl nella città del sole. Entro dicembre 2023, come annunciato dallo stesso primo cittadino Gaetano Manfredi, termineranno i lavori per la realizzazione dell'impianto multi operatore per la copertura radiomobile delle gallerie e delle relative stazioni interrate della Linea 1 permettendo ai viaggiatori - ed era ora - di potersi connettere ad internet direttamente nelle stazioni e nei treni del metrò dell’arte.

Una flotta, quelle della Linea collinare della metropolitana, che attraverso il graduale inserimento dei nuovi convogli arriverà entro novembre 2023 a toccare le dieci unità dimezzando l’attesa in banchina dei viaggiatori, oggi attestata intorno ai 15 minuti. Nel mentre si lavora per l’apertura della fermata Centro Direzionale, prevista per la primavera del 2024. Anno che potrebbe vedere, in estate, anche la riapertura della nuova Linea 6. Toccherà invece ancora aspettare per vedere un collegamento su ferro con l’aeroporto internazionale di Napoli: «Si lavora in maniera significativa sulla stazione della metropolitana di Capodichino – precisa Manfredi spiegando che - l'obiettivo è di arrivarci per la fine del 2025. Questo significa avere una città in cui la Stazione marittima, l'aeroporto e l'Alta velocità saranno collegati dalla stessa linea metropolitana».

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Intanto, fa sapere la fascia tricolore, le novità per utenti e pendolari non escludono al momento eventuali futuri aumenti dei biglietti. «Resteranno prezzi popolari», mette le mani avanti il primo cittadino spiegando che gli incrementi saranno semplicemente adeguati ai costi dei ticket della Linea 2, gestita da Trenitalia, o degli altri mezzi già in circolazione in città. «A Napoli – motiva Manfredi - abbiamo prezzi per i trasporti di gran lunga inferiori di quanto si paga a Roma o a Milano. Non pensiamo che si debba arrivare a quei livelli, ma mi pare il minimo sindacale che si paghi in maniera uguale in tutta la città. Se abbiamo più stazioni, più servizio e più orario, non si può pagare di meno della linea della metro che sta a fianco. È un tema di equità del servizio: se si vuole un servizio di qualità e l'altro ha meno treni, meno stazioni, meno orario e paghi di più, un problema c'è».

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