È uno scenario da guerra quello che si è presentato dinanzi agli occhi degli investigatori accorsi, mercoledì sera, in corso Arnaldo Lucci, teatro dell'ennesimo episodio di violenza camorristica. Decine di bossoli e di proiettili inesplosi ricoprono il manto stradale dell'incrocio con via Toscano dove poco prima erano stati feriti Nicola Giuseppe Moffa, da qualche settimana diciottenne, e una donna di sessantotto anni, A. V., colpita per errore nel corso della furiosa sparatoria. Un agguato in piena regola quello che, secondo le prime ricostruzioni degli investigatori, aveva come bersaglio il ragazzo, piccolo pregiudicato della zona Mercato e imparentato con alcuni personaggi ritenuti vicini all'organizzazione camorristica dei Contini. Per sua fortuna, nonostante la tempesta di fuoco scatenata dai killer, ha riportato solo ferite agli arti inferiori. Ricoverato presso l'ospedale Vecchio Pellegrini, le condizioni sono state giudicate tali da non far temere per la sua vita sebbene la prognosi sia di diverse settimane. Miracolata anche la signora raggiunta ad un gluteo da un proiettile, forse, di rimbalzo e subito medicata dal personale dell'Ospedale del Mare.
Una vicenda gravissima che fa ripiombare l'intera zona compresa tra piazza Mercato e le Case Nuove nell'incubo di una nuova faida tra organizzazioni criminali.
Quale sia il motivo che ha spinto la camorra a decretare la morte di un ragazzino è ancora oggetto di indagine e, per questo, coperto da massimo riserbo. Tuttavia, non è la prima volta che il giovanissimo ferito finisce coinvolto in una sparatoria. La conferma è stato lui stessa a fornirla ai medici che lo stavano curando quando, nel medicargli le ferite, hanno notato sulla gamba sinistra una cicatrice compatibile con un colpo di pistola che lo stesso Moffa ha detto essere un ricordo di un precedente agguato. D'altronde, riferiscono le forze dell'ordine, sebbene appena maggiorenne, il ferito è da un po' che è sui radar di chi monitora gli andamenti criminali dell'area a ridosso a piazza Garibaldi. Il suo nome, infatti, sarebbe legato ad alcune indagini sulle paranze di baby rapinatori che flagellano il centro storico. Un particolare, quest'ultimo che sembra essere confermato anche spulciando tra le sue amicizie sui social. Tra le decine di nomi, infatti, spunta quello di Luigi Caiafa, il giovanissimo rapinatore, ucciso da un poliziotto dopo che, quest'ultimo, si era visto puntare contro un'arma rivelatasi, poi, a salve. Proprio questa sua presunta vicinanza alle batterie di giovani rapinatori potrebbe fornire una chiave di lettura a quello che è accaduto due sere fa in via Arnaldo Lucci. Possibile, ma siamo nel campo delle ipotesi, che Moffa possa essere stato condannato a morte per un colpo commesso ai danni di personaggi di peso della zona di piazza Mercato. Un'altra, ed è più inquietante, è quella invece che porta ad una ripresa dell'annosa faida tra organizzazioni malavitose che imperversano nell'area.