Coronavirus in Campania, centinaia di aziende nate con i progetti di Invitalia a rischio crac

Coronavirus in Campania, centinaia di aziende nate con i progetti di Invitalia a rischio crac
Lunedì 27 Aprile 2020, 13:44 - Ultimo agg. 16:11
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Sono centinaia le aziende giovanili create con la misure Resto al Sud e selfemployment che rischiano di fallire subito a causa della crisi del coronavirus. L'allarme viene rilanciato dall'onorevole della Lega, Gianluca Cantalamessa, che ha presentato sull'argomento una interrogazione al Ministro per il Mezzogiorno.

La questione è clamorosa perché fino ad oggi Invitalia non ha concesso ancora alcuna deroga o proroga per coloro che stanno realizzando un investimento con la misura Resto al sud e selfiemployment. Ciò nonostante il blocco di tutte le attività deciso dal Governo per la crisi del coronavirus. In questo modo le nuove aziende campane non hanno nessuna possibilità di l’investimento entro la data prevista dal cronoprogramma approvato con delibera da Invitalia Spa o, se l'azienda è già partita, di pagare le rate del finanziamento alla banca che ad oggi non ha sospeso per tali aziende il pagamento e quindi le aziende che sono chiuse rischiano di fallire.

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I giovani che hanno creduto a questi investimenti, chiedono a Domenico Arcuri e Invitalia di prorogare di almeno 90-120 giorni le date di chiusura investimento per coloro che hanno avviato un’azienda con la misura Resto al sud e che venga sospeso per almeno 120 giorni il pagamento, in scadenza, delle rata di finanziamento a tasso agevolato alle banche erogatrici. Altrimenti si rischia tutto il lavoro fatto per lo sviluppo dell’autoimprenditorialità vada in fumo in questo momento emergenziale.

Per questo si è mosso Cantalamessa che riconosce il buon lavoro fatto dalla Regione Campania che, scrive il deputato della Lega nella sua interrogazione, è «la regione più performante in termine di progetti approvati e di investimenti messi in moto è la Campania con 2.270 iniziative portate a buon fine per 152,4 milioni di euro di investimenti e un effetto previsto sull'occupazione pari a 8.993 posti di lavoro, a cui vanno aggiunte le 662 iniziative di selfiemployment per un investimento pari a circa 34,6 milioni di euro; l'investimento medio per impresa è di circa 66.000 euro con un contributo medio di 31.000 euro» e chiede al governo di intervenire per evitare che la chiusura forzata determinata dall'emergenza del coronavirus provochi il crac delle aziende avviate e la crisi di quelle che erano state ammesse ai finanziamenti.
 

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