Carcere di Nisida, teatro da salvare: «Fu un dono di Eduardo»

Una cordata di imprenditori guidata dal Fai per ristrutturare il teatro

Il carcere minorile di Nisida
Il carcere minorile di Nisida
di Daniela De Crescenzo
Domenica 30 Aprile 2023, 07:03 - Ultimo agg. 1 Maggio, 08:26
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Una cordata di imprenditori guidata dal Fai per ristrutturare il teatro del carcere minorile di Nisida. Un teatro magico quello creato da Eduardo. Ricco di boiserie ed affacciato su Capri racconta l'amore di De Filippo per i “suoi” ragazzi, quelli che hanno sbagliato, ma che hanno comunque diritto a un futuro. Ma oggi quello spazio è chiuso da tanti, troppi anni. Se ne è accorta Cristiana Farina, sceneggiatrice della serie Mare Fuori, che ha lanciato un appello agli imprenditori «affinché diano una mano a riportare in vita il teatro. Oggi è chiuso per infiltrazioni, andrebbe ristrutturato. Ci sono state richieste su richieste di fondi da parte dell'istituto, ma non è accaduto nulla». 

L'invito è stato poi ripreso dal direttore di Nisida, Gianluca Guida, sulla sua pagina Facebook. Il primo a scendere in campo è stato Michele Pontecorvo, presidente campano del Fai, Fondo per l'ambiente italiano: «Poche settimane fa è stata organizzata una passeggiata nel parco di Nisida, rimesso a posto dai ragazzi.

Noi del Fai abbiamo avuto la possibilità, poi, di visitare un teatro unico, quello pensato da Eduardo per offrire ai ragazzi un posto dove esprimere la propria creatività». Un impianto disegnato da Eduardo. Ma, come spiega Pontecorvo, la realtà supera l'immaginazione: «Dalle finestre della sala si vede Capri: è l'unico teatro del mondo che unisce a una macchina scenica perfetta uno sfondo incredibile. Poi abbiamo letto l'appello del direttore Guida sulle pagine di fb e abbiamo deciso di intervenire. Creeremo una rete di imprenditori che vogliano restituire il teatro ai ragazzi e alla città: quello spazio deve tornare ad essere strumento di recupero come voleva Eduardo». Già nella seconda metà di maggio si terrà un incontro a Nisida con il direttore Guida e con gli imprenditori che hanno già aderito all'appello.

«Ci rivolgeremo anche a tutti gli appassionati di teatro, e non solo a quelli napoletani. Approfittiamo dell'interesse suscitato da Mare Fuori per le vite dei ragazzi che hanno sbagliato ma non per questo devono rinunciare al futuro». Per il progetto c'è già l'interesse della facoltà di ingegneria della facoltà Vanvitelli che studierà la fattibilità del recupero e farà da garante tecnico. «È importante fare qualcosa per salvare il teatro abbandonato - dice Francesca Vasquez, vice presidente Fai - bisogna innanzitutto realizzare un progetto capace di riportarlo allo stato dell'originaria bellezza». Non sarà facile, perché, come spiega il dirigente delle strutture della giustizia minorile in Campania, Giuseppe Centomani: «Quello di Nisida è un cantiere sempre aperto, il teatro fa parte di uno stabile lungo una trentina di metri, in cui ci sono anche altri laboratori. Il ministero della Giustizia si è più volte interessato della vicenda: il problema è quello dei costi. Ma sul tema del recupero c'è la massima attenzione: quel luogo è importante per i ragazzi. Ci siamo mobilitati io e il direttore Guida e adesso speriamo di ottenere almeno l'autorizzazione a procedere».

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Di devianza Centomani discuterà con Francesco Pinto, ex direttore del centro di produzione rai di Napoli, alla facoltà di sociologia, parteciperanno anche alcuni attori di Mare Fuori, la serie che ha messo al centro dell'attenzione generale la vita dei ragazzi all'interno dei carceri: «Un interesse che va intercettato e trasformato in iniziative concrete», dice Francesca Vasquez.

Per tutti quarantuno anni dopo resta vivo quello che Eduardo disse nel discorso che tenne in aula dopo la nomina a senatore a vita, dedicato quasi interamente ai giovani in carcere: «Mi sono sempre domandato quale potrebbe essere il mio contributo affinché la barca di questi ragazzi, che sta facendo acqua da tutte le parti, possa finalmente imboccare la strada giusta. Sono convinto che se si opera con energia, amore e fiducia in questi ragazzi molto si può ottenere da loro». Ora qualcuno ci sta riprovando. 

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