Dai carcinomi al seno all'obesità: «Ecco perché la chirurgia plastica può aiutare la salute delle donne»

Dai carcinomi al seno all'obesità: «Ecco perché la chirurgia plastica può aiutare la salute delle donne»
di Alessandra Martino
Martedì 26 Aprile 2022, 18:36
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La morte nei giorni scorsi di Samantha Migliore, mamma modenese di 35 anni, per un malore in casa sua sopraggiunto dopo essersi sottoposta a delle iniezioni per risollevare il seno, riporta drammaticamente all’attenzione quanto sia rischioso ricorrere al “ritocco estetico” fuori dalle strutture non autorizzate. 

La cosa peggiore è che non si tratta di un primo intervento che viene fatto da un’equipe non autorizzata e specializzata. Solo il 28 marzo scorso Vanessa Cella è deceduta dopo essersi sottoposta a tre operazioni in una struttura privata in provincia di Napoli.

La chirurgia estetica, come qualsiasi altro tipo di chirurgia presenta una serie di rischi e complicazioni: da un risultato finale che non ci soddisfa, a cicatrici o deturpazioni fino, in casi estremi, la morte.

Proprio per mettere in guardia dall'abusivismo della professione e per raccontare quanto sia importante rivolgersi a esperti e competenti di questa branca della medicina, al Circolo del Tennis di Napoli si è tenuto il convegno sul tema “La chirurgia plastica e la salute della donna” promosso dal professor Francesco D'Andrea, direttore del Dipartimento di chirurgia plastica ed estetica del Policlinico Federico II.

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«I trattamenti estetici oggi – sottolinea D’Andrea - sono considerati un bene primario e strettamente legati alla qualità della vita.

L’importante, però è sempre affidarsi sempre a mani esperte. A fronte di tanti professionisti seri ci sono molti improvvisati responsabili di danni che inevitabilmente si ripercuotono sulla salute delle donne. Proprio per questo, in sinergia con la Regione abbiamo un progetto di educazione alla salute che, partendo dalle scuole, informi in maniera corretta su cos'è oggi la chirurgia plastica ed estetica, su quello che può offrire e sui rischi ad essa connessi se fatta senza le dovute indicazioni e la dovuta sicurezza».

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Si è approfonditamente parlato durante il convegno di quanto questo sia un percorso delicato che va affrontato con consapevolezza e attenzione, soprattutto in un momento in cui ricorso a interventi estetici, più o meno invasivi, è in aumento, spinto anche dal crescente utilizzo dei social e della propria immagine, e le offerte di trattamenti di chirurgia estetica si moltiplicano.

Ma non è tutto. Spesso si sceglie la strada della chirurgia plastica anche in casi di necessità, come nel caso di carcinoma al seno. In quel caso, sottolinea il prof D'Andrea: «la chirurgia plastica gioca un ruolo importantissimo, poiché ricostruisce un seno mutilato asportato per motivi oncologici, e consente di garantire una qualità della sopravvivenza a chi ha già avuto la sfortuna di incontrare il cancro. A tal proposito, in sinergia con la Regione Campania, c’è un progetto volto a diffondere la presenza del chirurgo plastico in tutte le Breast Unit per dare pari opportunità alle donne che incorrono in questa grave malattia».

A proposito dell’importanza dell'approccio chirurgico ricostruttivo nel tumore al seno Flori Degrassi, il Presidente nazionale ANDOS onlus (Associazione donne operate al seno), dichiara: «L' A.N.D.O.S. ha combattuto con forza affinché il chirurgo plastico portasse le sue tecniche all'interno della Breast Unit. La simmetria, dopo l'intervento per cancro della mammella, è fondamentale per ottenere la riabilitazione fisica e psicologica della donna. Le nuove tecniche terapeutiche consentono risultati estetici sempre migliori e contribuiscono a ridare alla donna la fiducia in sé stessa e, quindi, a renderla più forte e sicura di sé».

«Io immagino una donna che abbia subito un’operazione per un cancro e che in quel momento sicuramente ha bisogno di essere curata dal male - spiega l’assessore regionale all'istruzione e alle politiche giovanili, Lucia Fortini- ma anche necessità di continuare a sentirsi donna. Noi spesso consideriamo la chirurgia plastica in maniera sbagliata voler essere belle casomai ad ogni costo e invece può significare per una donna anche ritrovare immediatamente la femminilità quindi curare la persona a 360 °».

A partecipare alla tavola rotonda un parterre di relatori di tutto rilievo. Dopo i saluti di rito da parte del Sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, del Presidente dell’Ordine dei medici di Napoli, Bruno Zuccarelli, del Presidente del Circolo Tennis Club Napoli, Riccardo Villari, e del Presidente dell’Azienda Polaris Farmaceutici, Nazario Matachione, si è entrati nel vivo della discussione, introdotta dal Prof. Francesco D’Andrea.

Si è discusso anche dei disturbi dell'alimentazione ed in particolare dell'obesità. Anche qui il chirurgo plastico gioca un ruolo importantissimo.

«L’intervento sul corpo attiene sicuramente sempre a un processo per il quale si interviene non solo sull’immagine ma sull’immaginario - spiega Liliana D’Acquisto, vicepresidente dell'Ordine degli Psicologi della Campania -. Questo determina la necessità di tenere sempre presente gli aspetti psicologici».

«Ovviamente gli interventi di chirurgia plastica hanno una varietà oggi importante, da quelli ricostruttivi a quelli estetici. E’ indispensabile, tuttavia, tener conto della importanza della dimensione psicologica perché la percezione del corpo, attiene sempre a una dimensione che investe aspetti affettivi, relazionali, sociali, personale quindi, intervenire sul corpo significa attivare un processo estetico che deve necessariamente tener conto della dimensione psicologica», conclude Liliana D'Acquisto.

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