Covid in Campania, primi segnali positivi: dopo 25 giorni diminuisce il numero degli infetti

Covid in Campania, primi segnali positivi: dopo 25 giorni diminuisce il numero degli infetti
di Gianni Molinari
Domenica 21 Marzo 2021, 23:00 - Ultimo agg. 22 Marzo, 14:47
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Diminuisce in Campania, la prima volta dopo 25 giorni, il numero degli “attualmente positivi”, cioè coloro che sono positivi al Covid-19 sia ricoverati in ospedale, sia in isolamento domiciliare. È un numero piccolo, 219 in meno rispetto a sabato e rispetto alla massa di 100.676 positivi (1.613 ricoverati in degenza ordinaria, 173 in terapia intensiva e 98.890 in isolamento domiciliare) ma è una luce che si accende alla fine di una settimana che segna comunque, in quadro che permane molto grave e richiede estrema cautela da parte di tutti, diversi altri segnali positivi.

Anzitutto la flessione registrata ieri è il frutto di un «combinato disposto»: da un lato c’è stato un numero importante di guariti 2.003 di molto superiore alle medie dei giorni precedenti, dall’altro i nuovi positivi - 1.810 - sono stati inferiori ai guariti.

La differenza è, appunto, la flessione del totale dei positivi. Questo andamento - se confermato - è quello che può portare fuori dalla terza ondata: il numero dei guariti deve esser superiore al numero dei nuovi positivi. E permette uno svolgimento più sereno della campagna vaccinale. 

Oltre alla piccola luce della flessione dei positivi totali, che rappresentano lo «stock» di Covid-19 presente in regione, alla fine della settimana si registra un’inversione del tasso di crescita dei nuovi casi. Se fino alla settimana conclusa domenica 14 marzo i casi settimanali erano superiori a quelli della precedente, ebbene nell’ultima sono stati inferiori: 15.370 contro 18.401 con una flessione importante del 16,47 per cento superiore anche al -5,98 per cento di tamponi, per cui se pure ci fosse una relazione diretta (meno tamponi, meno casi scoperti e il contrario) comunque la flessione dei casi di nuovi positivi è ampiamente superiore a quella dei tamponi fatti.

Anche il numero dei nuovi ricoverati è stato inferiore a quello della settimana precedente passando da 133 nuovi ricoveri a 84 nelle degenze ordinarie (il totale dei ricoverati nei reparti di degenza ordinaria è di 1.613) e da 16 a 12 nelle intensive (per un totale di 173) peraltro con un’accelerazione proprio nella giornata di ieri.

Così come uno degli altri indici che più pesano per le decisioni su aperture e chiusure, il rapporto tra nuovi positivi su centomila abitanti è passato da 322 a 269, poco sopra la soglia di attenzione di 250. Ma non più lontanissimo. 

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In questo scenario il governatore Vincenzo de Luca ha prorogato, con una propria ordinanza, al 5 aprile le misure attualmente in vigore, come la chiusura di parchi urbani, ville comunali, giardini pubblici, lungomari e piazze (salvo tra le 7.30 e le 8.30), il divieto di svolgimento di fiere e mercati per la vendita al dettaglio - compresi quelli rionali e settimanali. Non c’è nessun cambiamento: tutto come è oggi fino al 5 aprile, quando passata Pasqua e con le nuove indicazioni del Cts del ministero della Salute si potrà, eventualmente, prendere atto del miglioramento della situazione.

Situazione che, a macchia di leopardo sta mostrando segni positivi anche nel resto del Paese. A livello nazionale la flessione settimanale dei casi di nuovi positivi è stata lieve (-1,6%) ma il rallentamento della crescita del totale dei positivi (dovuto all’aumento delle guarigioni) è stato ben più importante (-31%), così come il numero dei nuovi ricoverati è stato inferiore a quello della settimana precedente (-12% i ricoveri ordinari, -23% le intensive). Il rapporto dei nuovi casi settimanali per 100mila abitanti da 261 a 257. Tra le regioni la Lombardia ha migliorato la sua condizione sia con un minore numero di nuovi positivi, sia aumentando i guariti (+27% rispetto alla settimana precedente) e diminuendo il numero dei nuovi accessi agli ospedali. Alla fine il numero dei nuovi positivi per 100mila abitanti è passato da 330 a 308. 

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