Covid in Campania, mascherine obbligatorie negli ospedali: «Difendiamo malati e soggetti fragili»

Crescono i contagi ma non le ospedalizzazioni

Covid in Campania, mascherine obbligatorie negli ospedali
Covid in Campania, mascherine obbligatorie negli ospedali
di Ettore Mautone
Venerdì 22 Settembre 2023, 11:00 - Ultimo agg. 17:22
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In Campania nelle strutture ospedaliere è tornato l'obbligo di indossare le mascherine in tutti i reparti ospedalieri e anche per chi visita persone ricoverate. Sono esclusi dall'obbligo i bimbi di meno di 6 anni e le persone con patologie o disabilità incompatibili con la mascherina. C'è anche l'obbligo di eseguire il tampone diagnostico per il Covid a chi entra nel pronto soccorso ed è affetto da stato febbrile e una sintomatologie delle vie respiratorie. Il tampone è sempre necessario per i pazienti che sono stati al pronto soccorso e siano poi ricoverati in reparti degli ospedali. Sono queste le novità sul fronte della prevenzione delle infezioni da Sars-Cov-2 messe in campo dalla Regione Campania con alcune estensioni rispetto all'impianto delle circolari del ministero della Salute di maggio e agosto scorsi. «Le misure applicate in Campania come il ritorno all'uso della mascherina in ospedale - spiega Antonio Postiglione, direttore del dipartimento Salute di Palazzo Santa Lucia - hanno un significato prudenziale». Il tampone sarà necessario anche per i parenti che accedono alle strutture sanitarie per visitare i pazienti. La mascherina è obbligatoria per chi lavora, per i pazienti e i visitatori di strutture socio-sanitarie, socio- assistenziali, di lungodegenza, riabilitativa, residenziali per anziani o persone non autosufficienti, ambulatori e aree assistenziali dei distretti di base. Negli accessi per ricovero per tutti i pazienti è dunque previsto un test rapido antigenico. Tampone rapido anche per gli utenti da sottoporre a procedure invasive. Test previsti anche di routine per gli ospiti delle Rsa mentre i visitatori e accompagnatori che - a vista - presentano sintomi compatibili con Covid-19 non possono accedere. Visitatori e operatori dovranno sempre indossare le mascherine ai fini della prevenzione anche se asintomatici all'interno di tutti i reparti che ospitano pazienti. Obbligo esteso ai lavoratori, utenti e visitatori di Rsa, hospice, strutture riabilitative, ambulatori ed aree assistenziali dei distretti sanitari. Nelle sale di attesa non sussiste l'obbligo. 

Ma qual è lo scenario epidemiologico attuale? Crescono i contagi ma non le ospedalizzazioni. Ciò comporta un nuovo scenario clinico. Le nuove varianti danno luogo a un'infezione che ha un decorso più simile a un'influenza che alle gravi polmoniti delle prime ondate ma i soggetti fragili per altre patologie o anziani rischiano ancora. La mortalità per Covid è, in questi casi, doppia rispetto all'influenza. Ma non c'è nessun allarme. In Campania sono un centinaio i posti letto occupati nelle aree mediche ordinarie e un paio quelli in rianimazione ma sono tutti casi d'infezione che si innestano su quadri clinici già compromessi dall'età avanzata e da quadri clinici complessi per altre patologie preesistenti. «Come ha di recente evidenziato un'indagine dell'Istituto Superiore di Sanità - spiega Ivan Gentile, ordinario di Malattie infettive della Federico II - nel nostro Paese gran parte degli attuali casi di Covid è riconducibile alla variante Eris, prevalente anche negli Usa, nel Regno Unito e in Cina ma l'Oms considera come variante da tenere d'occhio anche un'altra versione meno trasmissibile del virus, la variante Pirola.

Il vaccino è costruito contro Kraken ma la risposta copre sempre anche le nuove varianti in quanto attiva l'immunità cellulare di più lunga durata.

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La Asl Napoli 1 da ottobre sarà impegnata a vaccinare in primo luogo gli ospiti delle Rsa e tutti gli anziani nelle case d'accoglienza. Poi toccherà a tutte le persone di età pari o superiore a 60 anni, gli ospiti delle strutture per lungodegenti, ma anche donne in gravidanza o nel post-partum (anche se allattano) e anche operatori sanitari impegnati in strutture di lungodegenza. La vaccinazione è raccomandata ma non obbligatoria, ha la durata di un anno e va fatta a distanza di tre mesi dall'ultima dose o infezione. Possono farla tutti anche chi non ha mai fatto il vaccino. Il via libera dell'Aifa e dell'Ema ai nuovi vaccini a mRna di Pfizer e Moderna è atteso entro i primi di ottobre. 

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