Covid, vaccinazioni al palo in Campania: effettuate poco meno di 4mila iniezioni

Tornano gli Open Day vaccinali

Covid, vaccinazioni al palo in Campania
Covid, vaccinazioni al palo in Campania
di Ettore Mautone
Giovedì 7 Dicembre 2023, 07:00 - Ultimo agg. 8 Dicembre, 09:00
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Coronavirus: nelle ultime 3 settimane in Italia i contagi settimanali sono quasi raddoppiati (+94,3%) facendo crescere parallelamente sia i ricoveri in area medica (+58,1%), finiti oltre la soglia di attenzione in molte regioni, sia quello delle terapie intensive dove l'incremento è del 71%. In un mese si sono registrati lungo lo Stivale 881 decessi, 291 solo nell'ultima settimana in crescita rispetto ai 235 della precedente. Esiti letali tutti registrati tra ultra 80enni e pazienti già minati da altre patologie. Il tasso di letalità, a parità di soggetti colpiti, per il Covid resta circa doppio rispetto a quello dell'influenza stagionale. Per la prima volta da mesi inoltre si registrano polmoniti che richiedono il ricovero anche in pazienti più giovani. A preoccupare è la sottostima dei contagi visto il sistema a maglie larghe dei tamponi di cui molti fatti in casa e la scarsa attenzione all'isolamento dei positivi. Tutto questo mentre la campagna vaccinale, iniziata ad ottobre, procede lentamente per l'influenza mentre per il Covid è totalmente al palo in particolare al Sud dove è coperto solo il 7,4% della platea degli ultra 80enni e il 4,9% degli over 60 enni. Percentuali che in Campania raggiungono appena l'1,2% e lo 0,8%. Qui i medici di medicina generale (che hanno coperto il 97% delle vaccinazioni contro lo 0,7% delle farmacie, con il rimanente 2,3% somministrato direttamente in ospedale o nelle Rsa) dagli inizi di ottobre hanno inoculato 67.4738 dosi di antiinfluenzale e solo 3.922 dosi di anti-Covid di cui nessuna in provincia di Caserta, solo 1 in quella di Avellino e appena 9 in quella di Benevento. 

Uno scenario di rischio per molti territori che ha spinto il Ministero della Salute a riunire la cabina di regia con le Regioni presso la Direzione generale della Prevenzione con l'impegno a potenziare tutte le azioni periferiche necessarie per implementare la vaccinazione di prossimità rispolverando gli Open Day vaccinali. Sollecitati i medici di medicina generale, le farmacie e gli altri setting assistenziali per un'offerta attiva che potrà contare anche su una più efficiente distribuzione delle dosi di vaccino antiCovid e antinfluenzale. Anche da parte del segretario generale della Fimmg Silvestro Scotti è stata confermata la disponibilità dei medici di medicina generale a partecipare a tutte le attività per la vaccinazione puntando sul rapporto fiduciario con i pazienti, a partire da Open Day nei propri studi ambulatoriali e dalla co-somministrazione di vaccino antinfluenzale e anti-Covid. «L'incremento dei posti letto occupati in area medica conferma che nelle persone anziane, fragili e con patologie multiple il Covid può aggravare lo stato di salute - avverte Ivan Gentile, ordinario di Malattie infettive del Policlinico Federico II di Napoli che ha saturi i suoi 10 posti letto - richiedendo ospedalizzazione e peggiorando la prognosi delle malattie concomitanti e il tasso di ospedalizzazione in area medica cresce con l'aumentare dell'età». «Nonostante le raccomandazioni del Ministero della Salute - commenta Nino Cartabellotta della fondazione Gimbe - i tassi di copertura negli over 60, ed in particolare negli over 80, rimangono molto bassi a livello nazionale e prossimi allo zero in quasi tutte le Regioni del Sud.

Con un numero di somministrazioni che, invece di aumentare, si riduce. Purtroppo, al fenomeno della stanchezza vaccinale e alla continua disinformazione sull'efficacia e sicurezza dei vaccini, si sono aggiunti vari problemi logistico-organizzativi: ritardo nella consegna e distribuzione capillare dei vaccini, insufficiente e tardivo coinvolgimento di farmacie e medici di medicina generale, mancata attivazione della chiamata attiva dei pazienti a rischio, difficoltà tecniche dei portali web di prenotazione. Con la tragica conseguenza che l'attuale incremento della circolazione virale viene a coincidere con il progressivo declino della copertura immunitaria in un numero sempre più elevato di anziani e fragili, aumentando inesorabilmente ricoveri ordinari e decessi».

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Raccomandato un richiamo annuale dell'antiCovid con la formulazione aggiornata monovalente XBB 1.5, già approvata da Ema a distanza di almeno 6 mesi dall'ultimo richiamo o dall'ultima infezione diagnosticata. L'obiettivo è prevenire mortalità, ospedalizzazioni e forme gravi in anziani e malati con elevata fragilità, donne in gravidanza e operatori sanitari. 

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