«Abbiamo capito perché l'Unesco ha scelto Napoli per la conferenza sulla tutela del patrimonio culturale e artistico qui il centro storico è abitato e vivo» commenta Zoya delegata russa proveniente da San Pietroburgo mentre passeggia per via Tribunali. Perchè stamane alle 10 in punto per un paio di ore i delegati della Conferenza mondiale, una parte di essi almeno, ha passeggiato per il centro storico, per i due Decumani scorati da guide e molte forze dell'ordine, attenzione massima per evitare incidenti e anche perché il clima internazionale molto teso ha fatto sì che la tutela dell'ordine pubblico fosse molto serrato pur non essendo mai stato invadente.
Scansata la classica via San Gregorio, visitat nella notte tra lunedì e martedì, i delgatio sono rimasti ammaliati dalla «napoletanità che abbiamo finalmente capito cosa è: un modo di accogliere i visitatori molto caloroso» commentano i delgato in tutte le lingue del mondo.
La conferenza si conluderà domani con un documento dal titolo che è tutto un programma: Lo spirito di Napoli per richiamare l'attenzione sulla tutela dei centri storici. Perché sulla riascita del centro antico la città sta costruendo il suo rilancio. Ma bisogna che arrivino nuove norme come richieste anche dal sindaco Gaetano Manfredi per la tutela contro la cosiddetta turistificazione.