Fase 2 a Napoli, riaprono i parchi: «Ma in villa comunale regna l'incuria»

Fase 2 a Napoli, riaprono i parchi: «Ma in villa comunale regna l'incuria»
di Paola Marano
Lunedì 4 Maggio 2020, 14:37 - Ultimo agg. 19:27
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Riaprono anche a Napoli i parchi cittadini. Dalle 8 fino alle 15.30 di questo primo giorno di fase 2 dell’emergenza Coronavirus mamme, bambini e cittadini tornano a fruire di alcuni dei polmoni verdi della città. Come la villa comunale, il cui accesso al momento è disponibile soltanto dall’ingresso di piazza Vittoria, che stamattina ha riaperto le porte soprattutto a passeggini e passeggiate con i più piccoli all’aria aperta di una calda mattinata di maggio. Nessun ingresso contingentato, ma un presidio di polizia municipale a vigilare sull’ obbligo di distanziamento sociale e mascherine. Le aree attrezzate per il gioco per il momento, invece, restano ancora interdette da un nastro segnaletico bianco e rosso che ne vieta l’utilizzo.
 


Ma nel giorno di ripresa del Paese ad accompagnare i bambini in un giro in bici o a intrattenerli in una partita  a calcio con palloni di fortuna sono più nonni che genitori.«Io sono un insegnante che fa didattica a distanza e nei buchi devo badare ai nipoti perché sia mia figlia che mio marito lavorano - spiega una nonna seduta su una panchina insieme al nipotino - Oggi facciamo un giro qui, è quasi come se fosse festa. La riapertura di un punto vitale per i bambini è importantissimo. Tenerli chiusi in casa non è facile e non avere la scuola a disposizione è un grande disagio».  
 
Le fanno eco altri due nonni con il nipotino di 8 anni, che per l’occasione indossa un calzino spaiato adattato a dispositivo di protezione individuale. «Nostra figlia separata abita con noi e stamattina abbiamo portato il bambino al parco - raccontano i nonni - Abbiamo preso la bici e ci godiamo quel senso di libertà che sembrava essere andato perduto». «E’ una libertà da 1 a 8, non fino a 10 - replica il piccolo -  perché siamo ancora in mascherina». Un po’ di preoccupazione emrege invece tra i genitori con bambini la cui età non rende necessaria l’utilizzo della protezione.
 
 

Mesi difficili quelli lasciati alle spalle e quelli che verranno, soprattutto per le mamme, chiamate a dover conciliare impegni professionali e vita familiare. « I bambini finalmente possono tornare a fare i bambini, almeno un po' - sottolinea una sceneggiatrice a passeggio con il figlio nel parco - Questo non è un paese che favorisce le donne e le madri, il carico sulle donne è stato triplicato durante l'emergenza perché hanno dovuto conciliare lavoro e cura dei bambini».
 
Ma ancora più dura è la prospettiva delle mamme sole che a causa dell' emergenza sanitaria hanno perso la loro fonte di guadagno. «È una liberazione essere oggi qui – raccontano due madri single con i propri neonati - l'emergenza ci ha tolto molto. Siamo state licenziate, o meglio lavoravamo a nero e abbiamo perso il lavoro, riusciamo ad andare avanti soltanto grazie ai nostri genitori, con cui viviamo».

Se da un lato il sollievo di poter consentire ai propri figli di ritornare finalmente a respirare una boccatta d'aria aperta sembra avere la meglio, sul controaltare ci sono le osservazioni di chi lamenta la scarsa manuntenzione del parco in questi mesi.  «Le aiuole sono incolte e l'erba è altissima - denuncia un padre - anche le panchine sono sporche e ci sono escrementi di uccelli ovunque». 
 
 

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