Il laghetto Fasilides della Mostra
d'Oltremare sembra una fogna

Napoli - Il laghetto Fasilides. Mostra d'Oltremare
Napoli - Il laghetto Fasilides. Mostra d'Oltremare
di Eduardo Improta
Mercoledì 30 Maggio 2018, 16:25
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«Vivo bene nella mia città - commenta un anziano pensionato - al punto da non desiderare mai di lasciarla. In piena estate, quando il caldo è insopportabile è pacifico pensare ad una frequentazione più assidua in un oasi verde apprezzata per il fresco estivo. A pochi metri della mia abitazione c’è la Mostra d’Oltremare con la bellissima location del laghetto “Fasilides” che è la meta dove posso passare qualche ora di relax e di fresco senza percorrere molti Kilometri».

Il laghetto, che rappresenta la ricostruzione fedele del castello di “Gondor” e della sua piscina, originari della città imperiale di Facil Ghebbi in Africa, si presenta agli occhi dei frequentatori del parco come un’area decadente da paragonarla ad una fogna a cielo aperto. Basta avvicinarsi a pochi passi dalla sponda del laghetto per rendersi conto che c'è qualcosa che non va. L’acqua è di colore nero e ricoperto di melma maleodorante tanto da rendere l’aria irrespirabile.
 

Il risultato è che attualmente il laghetto, allo sguardo del visitatore appare tutt'altro che paradisiaco. Seppur le soluzioni siano facilmente applicabili e auspicate da più parti.

Sono stati avvistati anche dei ratti di fogna che, come noto, prediligono come habitat le zone esterne vicino ai corsi d'acqua. Attirati in zona anche da coloro che, sulle sponde, gettano mais e farinacei con l'intento di alimentare le anatre. Ed è per questo che le sollecitazioni che giungono da più parti invitano ad un controllo più puntuale delle condizioni di salute del laghetto artificiale. Il laghetto è inserito in un ampio spazio verde con una superfice di circa 8000 mq. con tanta vegetazione lussureggiante.
 
 

Lo scorso settembre il laghetto artificiale fu svuotato per ripulire i fondali, finendo sotto l’attenzione delle associazioni animaliste e del consigliere dei regionale dei verdi Francesco Emilio Borrelli per non aver salvaguardato i pesci, le anatre e le tartarughe che vivevano in quel habitat. Furono salvati solo 300 pesciolini, su circa diecimila, e dodici tartarughe su cinquanta. Oggi vivono nel laghetto solo le anatre che sono assistite dai volontari delle associazioni animaliste. Furono adottati una serie di prescrizioni da parte del nucleo ambientale dei Carabinieri.
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