Jorit e Putin, dietrofront confuso con attacco all'Italia: «Da noi c'è meno libertà»

È bufera dopo il selfie con Putin a Sochi

La giornalista ucraina rifugiata in Italia Zhanna Zhukova in piazza Dante a Napoli
La giornalista ucraina rifugiata in Italia Zhanna Zhukova in piazza Dante a Napoli
di Lorenzo Calò
Sabato 9 Marzo 2024, 07:21 - Ultimo agg. 16:30
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Il day after di Jorit è un rincorrersi convulso di dichiarazioni. Dopo il discusso selfie con Putin a Sochi con tanto di dedica inneggiante all'«umanità» dell'uomo forte di Mosca, l'artista napoletano la butta in caciara: mezzo passo indietro, piccola fuga in avanti, solito repertorio intriso di appello ai diritti, voci di popolo, complotti dell'Occidente e potere occulto della Nato. Con coda velenosa di attacco all'Italia. «Da parte mia vedo che le persone che mi apprezzano sono anche aumentate. Questo dimostra che nonostante il fuoco incrociato, un semplice artista può facilmente metterli in crisi ma solo perché c'è uno scollamento tra la classe politica e intellettuale, tutta o quasi, pro Nato e pro guerra e “il popolo” che di questa guerra non ne vuole più sentire», ha detto rilanciando poi sulla (presunta) esistenza di «un sistema mediatico in Occidente molto ben strutturato che attacca chiunque provi a dire qualcosa che tocca il potere costituito della Nato. Una soluzione pacifica del conflitto non deve essere nemmeno presa in considerazione». Quanto all'abbraccio di Sochi e alla foto con Putin, aggiunge: «Me lo immaginavo molto più freddo, invece ha risposto con pazienza a decine di domande di giovani da tutto il mondo. Se lo definirei umano? Umano come essere umano, certo, è proprio quello che ho provato a dire, in Occidente viene descritto come il diavolo. Il primo passo per avviare il dialogo è umanizzare il nemico». E a chi gli chiede cosa pensa di coloro che gli suggeriscono di dedicare un murale ad Anna Politkovskaja, risponde: «La malafede è evidente. Mentre i dissidenti che fanno comodo alla “nostra” narrazione vengono glorificati, nel nostro Occidente Assange marcisce in carcere. Io sono occidentale e devo smascherare il potere occidentale, fare l'attivista antirusso in Occidente è fin troppo facile, c'è la fila». 

Non voleva affatto elogiare Putin, tiene a però precisare, «lungi da me». Ma poi rimanda la palla nel campo avversario: «Le foto del bacio di Meloni con Biden o Netanyahu dovrebbero far discutere più della mia - attacca - E invece la propaganda di guerra ci ha fatto credere che da una parte ci siano i buoni (l'Occidente) e dall'altra i cattivi (Russia, in futuro anche la Cina?)». Neppure un cenno all'aggressione russa ai danni dell'Ucraina, alle migliaia di vittime civili, fra donne, anziani e bambini; nemmeno un sussulto sul drammatico 7 ottobre scandito dalla lugubre ferocia dei terroristi di Hamas contro Israele. Niente: solo la rovente critica ideologica contro i valori dell'Occidente, contro quegli stessi principi di libertà di espressione che però proprio il suo celebrato Vladimir gli negherebbe se solo il nostro pluripremiato artista volesse esibire la sua arte e tratteggiare le gigantografie dei suoi volti nel «fantastico mondo» ordinato dal Cremlino e santificato da Ornella Muti.

Parlando con l'Ansa, Jorit sostiene che non tocca a lui esprimere giudizi su Putin, ma «bisogna dialogarci per raggiungere la pace».

E quanto al clima che si respira in Italia, lascia partire un siluro niente male: «Credo ci sia molta meno libertà di quello che si professa. Appena si toccano i nervi del potere, la Nato, le industrie di armi e la politica estera guerrafondaia, si viene attaccati dalla maggioranza della stampa, sembra quasi ci sia una regia dietro». Ecco un altro «topos» della propaganda: il grande vecchio dietro le quinte che tutto manovra e tutto decide. Poi una sciabolata tipica dell'ego ferito: «Le istituzioni non vogliono lavorare con me? Forse non è chiaro che sono io che non voglio lavorare con le istituzioni che non mi lasciano libertà. Ma poi le istituzioni italiane? Ci rendiamo conto che l'Italia è un minuscolo Stato in decadenza in un mondo enorme?». Prendere appunti. 

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