Edilizia e tangenti a Marano, l'imprenditore Simeoli in aula: «Diedi 40 mila euro all'ex sindaco»

Edilizia e tangenti a Marano, l'imprenditore Simeoli in aula: «Diedi 40 mila euro all'ex sindaco»
di Ferdinando Bocchetti
Lunedì 30 Maggio 2022, 17:27
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Edilizia e tangenti ai politici di Marano. Angelo Simeoli, uno dei palazzinari di punta del territorio, è stato ascoltato nelle aule del tribunale Napoli nord. Il 79 enne imprenditore è imputato (per corruzione) in un processo che vede coinvolti anche l'ex sindaco Mauro Bertini e i fratelli Aniello e Raffaele Cesaro. Simeoli, rinviato a giudizio in altri processi per concorso esterno con il clan Polverino, ha ripercorso le fasi che portarono all'abbattimento della Masseria del Galeota e alla successiva realizzazione di un complesso residenziale nel territorio di Marano. I fatti risalgono al lontano 2004, nelle settimane antecedenti e successive allo scioglimento per mafia del municipio.

«Prima di presentare la Dia all'ufficio tecnico comunale diedi 40 mila euro a Bertini - ha raccontato il palazzinaro - Era una tangente.

La richiesta iniziale era di 70 mila euro, poi scendemmo a 50 mila euro e infine ci accordammo per 40 mila. Bertini mi disse che non c'erano vincoli e che se avessi pagato tutto sarebbe filato liscio». L'imprenditore ha anche riferito sulla vicenda Pip, ribadendo di aver monetizzato alcuni assegni dei fratelli Cesaro destinati all'ex sindaco Bertini.

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