Estate 2022, dal Rione Sanità alla «pizza di Julia Roberts»: ecco le mete preferite dai turisti stranieri a Napoli

Estate 2022, dal Rione Sanità alla «pizza di Julia Roberts»: ecco le mete preferite dai turisti stranieri a Napoli
di Alessio Liberini
Martedì 16 Agosto 2022, 07:54 - Ultimo agg. 17 Agosto, 09:08
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Pizzerie, bar e musei sono letteralmente presi d’assalto. In stazione centrale, a piazza Garibaldi, il via vai di carovane di visitatori, e le interminabili code alle biglietterie delle linee metropolitane e vesuviane, evidenziano - già dal primo impatto con la città - il colpo d’occhio del boom turistico di questi giorni. All’aeroporto di Capodichino la media di passeggeri in arrivo a Napoli, nella settimana di Ferragosto, è addirittura di 40mila viaggiatori giornalieri.

Provengono da ogni angolo del mondo e sono tutti pronti a godersi le meraviglie che offre la città partenopea, ma anche il suo hinterland tra la costa vesuviana e l’area flegrea. Le mete assolutamente da non perdere per i tanti vacanzieri internazionali sono, su tutte, quelle più classiche e note. Come la visita al Cristo velato, posto nella Cappella Sansevero, la tradizionale escursione sul Vesuvio, una giornata a Capri o Procida (Capitale della Cultura 2022) e l’immancabile visita al Parco Archeologico di Pompei.

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Ma c’è anche chi, come il turista inglese Robert, alloggiato a Sorrento e di ritorno dalla città degli Scavi si concede una rapida visita di Napoli per «approfittarne sperando di riuscire a raggiungere il Mann dal momento che è al Museo archeologico nazionale di Napoli che sono custoditi i preziosi ritrovamenti e i dipinti di Pompei». Se si chiede di Ercolano il volto resta, incredibilmente, smarrito: «Non sapevo che c’erano altri parchi archeologici qui, tutti mi hanno consigliato Pompei».

Eppure, per il suo itinerario rapido, la città fondata, secondo la leggenda, dallo stesso Ercole poteva risultare la tappa più efficace per unire l’utile al dilettevole e risparmiare il poco tempo a diposizione nel Vesuviano.

Nella città del mercato di Pugliano poteva, infatti, ammirare con un'unica visita, dipinti e mosaici senza rinunciare al contesto archeologico, più concentrato e meno dispersivo - specialmente per un turista straniero - di Pompei.

«Se riesco, e c’è il tempo, mi piacerebbe vedere rapidamente il Duomo, in genarle le chiese a Napoli sono molto belle» precisa speranzoso Robert. Ma del vicinissimo, e unico, Museo del Tesoro di San Gennaro non si conosce neanche l’ombra: «Francamente non so cosa sia» tuona, senza battere ciglio il visitatore britannico.

Per Angelic, proveniente dall’Olanda ed in vacanza in città dallo scorso mercoledì con suo marito e sua figlia, le mete imperdibili da vedere a Napoli sono i «quartieri popolari ed i suoi mercati. Come, ad esempio, il Rione Sanità che mi è piaciuto molto. Preferisco queste zone più periferiche alle vie troppo turistiche e commerciali dove si va più per comprare un souvenir che altro».  «In questi luoghi – osserva Angelic – si vede realmente come vive la città e soprattutto la sua gente». 

Ad incantare la turista proveniente dai Paesi Bassi è stato però soprattutto il mare del golfo partenopeo: «Sono stata a Procida qualche giorno fa: è bellissima. Anzi rimpiango di esserci stata solo per poco tempo, avrei voluto fermarmi di più».

Per Walter e Tindra, una giovanissima coppia islandese, Marechiaro o Gaiola sono due parole praticamente sconosciute. «A Napoli – dice la ragazza nordica - neanche abbiamo cercato le spiagge, non crediamo che ci siano. Però siamo già stati a Sorrento e Capri, li il mare è spettacolare». Sui trasporti, per raggiungere i luoghi da visitare, un sorriso ironico dei due rende l’idea dell’impresa. «Abbiamo preso il treno per la Costiera sorrentina (la Circumvesuviana ndr) poi in città volevamo prendere la Metro ma siamo stati un po’ sfortunati e ci siamo persi».

Ma, in generale, quasi tutti i turisti stranieri prediligono visitare il capoluogo campano a piedi, almeno per quanto riguarda il solo centro storico. La migliore modalità per assaporare la bellezza di Napoli «è girare, camminare per le sue strade» dice lo spagnolo Mikel. Sulla stessa scia anche il danese Christofer che spiega di aver apprezzato molto le strade dei negozi, come la centralissima via Toledo, e i Quartieri Spagnoli.  

Restando sui Quartieri la tappa al largo, ormai diventato luogo di culto laico, dedicato a Maradona è d’obbligo un po’ per tutti. Ezequiel, argentino di Buenos Aires e tifosissimo del Boca, quasi non se né capacità dell’amore di Napoli per il suo D10s: «È un qualcosa di incredibile – commenta Ezequiel – in Argentina è stato importante ma vedere cosa è stato il Pibe de oro per Napoli è un qualcosa di veramente fuori dal comune, chiaramente ho visitato il murales a lui dedicato».  Ma, quando gli si dice che in città c’è la più grande raffigurazione del Diez al mondo e non si trova a Montecalvario resta, sorprendentemente, sbalordito. «Cosa? Veramente, non sapevo». Del mega ritratto di Jorit a San Giovanni a Teduccio quasi nessuno, a grande sorpresa, ne ha mai neanche sentito parlare. 

«In Sud America Napoli è conosciuta soprattutto per Diego» dice, invece, Maria Fernanda, boliviana per la sua primissima volta in città. Per lei il murales della periferia orientale è stata la prima cosa che ha visto in città e ne è rimasta incantata. Molto lo deve però al fatto di avere un’amica napoletana, del quartiere Barra, che l’ha accompagnata direttamente in loco con la macchina: «Probabilmente da sola, in quella parte della città, non ci sarei mai arrivata».

Se c’è una cosa che Maria Fernanda proprio non vuole perdere, prima di ritornare in Bolivia, è la tappa nella storica Pizzeria Da Michele. Sia per assaporare la vera e autentica pietanza partenopea ma anche è soprattutto per seguire le orme della sua eroina Julia Roberts. «Conoscevo già il posto per la pellicola “Mangia prega ama" – racconta la giovane - ed erano anni che sognavo di farmi fotografare nella stessa location e con la stessa posa dell’attrice statunitense». «Si sa che la pizza napoletana è la più buona del mondo – chiarisce - credo che tutte le pizzerie qui siano buone, ma preferisco provare quella che ho visto nel film della Roberts».

Il food, chiaramente, resta una delle principali attrazioni cittadine per turisti, stranieri e non. Su tutti a farla da padrone è la pizza, provata dai vacanzieri in mille location diverse e in milleuno modi differenti. Qualcuno ne approfitta, inoltre, per provare la pizza fritta dal momento che «è una cosa che si trova realmente solo a Napoli» commenta la sudamericana. «Non ne avevamo mai sentito parlare così l’abbiamo provata, anche perché la pizza nel mondo, anche se magari meno buona, si trova sempre, quella fritta veramente non l’avevamo mai vista» dicono invece gli islandesi Walter e Tindra.

Per quanto riguarda i dolci tipici sono davvero in tanti a conoscere poco e niente. Se i turisti italiani si concentrano sul recente fiocco di Neve di Poppella, tanti stranieri non conoscono neanche i più noti come la sfogliatella o il babà. C’è chi li scopre casualmente osservando qualche vetrina del centro o chi, addirittura, se ne torna in patria senza neanche aver assaggiato una riccia o una frolla. Ma, fortunatamente, non è sempre così. Per la francese Emily, ad esempio, la sfogliatella riccia è stata la cosa che «più mi ha colpito di Napoli, poi sono rimasta estasiata anche dall’architettura cittadina, su tutti la bellezza della Galleria Umberto I, ma se ti devo dire solo una cosa che mi ha davvero impressionato penso la sfogliatella».

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