Napoli Est, ufficio postale chiuso. Disagi per i residenti: «Costretti a fare chilometri»

Napoli Est, ufficio postale chiuso. Disagi per i residenti: «Costretti a fare chilometri»
di Alessandro Bottone
Giovedì 7 Maggio 2020, 18:32
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Disagio per migliaia di cittadini di Barra, quartiere nella periferia orientale di Napoli. L'ufficio postale di via Domenico Minichino è chiuso da diversi mesi. Pensionati e tutti gli altri utenti sono costretti a rivolgersi a un altro ufficio distante diversi chilometri per poter usufruire di tutti i servizi.

Una situazione che ha creato polemiche tra i residenti alcuni dei quali hanno criticato il sindaco di Napoli accusandolo di aver chiuso l'ufficio postale di Barra e di aver abbandonato la periferia orientale: sono numerosi, in queste ore, i commenti sui social che sottolineano la sua responsabilità nella vicenda. In realtà il primo cittadino c'entra ben poco con la questione. C'è di vero, invece, che i locali di via Domenico Minichino utilizzati per l'ufficio postale - siamo nei pressi del cinema Maestoso, nel cuore di Barra - sono di proprietà del Comune di Napoli così come anche altri immobili nello stesso stabile. La posta è stata chiusa a febbraio a causa di una pesante infiltrazione d'acqua che proveniva dall'immobile al primo piano dello stesso edificio e che arrecava danni consistenti alle attività postali. Tale situazione ha reso inagibili gli spazi e necessari degli interventi per ripristinare la sicurezza dei luoghi così da tutelare dipendenti e utenti. L'emergenza sanitaria per la diffusione del coronavirus ha, difatti, bloccato tutto e ciò ha avuto ripercussioni anche sulla possibilità dei cittadini di accedere agevolmente ai servizi.

«Tutto ciò crea notevole disagio alla cittadinanza» dice Rino Amato, presidente di CAB, Cittadinanza Attiva per la Barra, il quale auspica una prossima riapertura del servizio per le migliaia di persone che risiedono nel popoloso quartiere di Napoli Est oggi costrette a rivolgersi all'ufficio in via delle Repubbliche Marinare dove si creano quotidianamente file per diverse ore. Amato evidenzia che il quartiere è sprovvisto anche di un istituto bancario. Anche per operazioni banali, dunque, i residenti devono necessariamente lasciare il proprio quartiere. Un disservizio che si sente maggiormente ai tempi del coronavirus con la difficoltà di utilizzare i mezzi pubblici per la paura del contagio e anche per i disservizi cronici.

C'è uno spiraglio. I lavori di ripristino dovrebbero essere effettuati da Poste Italiane nei prossimi giorni, come assicura Pasquale Longobardi, consigliere del M5S della VI municipalità. Risolto il problema dell'infiltrazione d'acqua è necessario rendere nuovamente funzionali i locali così da poter riattivare tutti i servizi in piena sicurezza. La riapertura potrebbe avvenire già a fine maggio ma per ora non c'è una data ufficiale.
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