Ingegnere ucciso a Napoli, svolta nelle indagini: «Fermato il killer»

Delitto di San Giovanni, finisce nel mirino un uomo di 64 anni

L'ingegnere Salvatore Coppola
L'ingegnere Salvatore Coppola
Leandro Del Gaudiodi Leandro Del Gaudio
Lunedì 8 Aprile 2024, 23:02 - Ultimo agg. 9 Aprile, 13:21
4 Minuti di Lettura

Tradito dal passo indeciso, claudicante, che viene ripreso da una telecamera interna al parcheggio di un supermercato. Tradito dall’andatura non spedita, non lineare, mentre si avvicina alle spalle del suo obiettivo per fare fuoco. Un colpo alla nuca, per poi fare ritorno in auto, già l’auto, quella rubata un giorno prima il delitto, un classico da manuale del crimine organizzato.

Sono questi i particolari che hanno spinto la Procura di Napoli ad accelerare e a fermare un uomo di 64 anni - si chiama M.D.S. - ritenuto esecutore materiale dell’omicidio di Salvatore Coppola, ingegnere ucciso la notte del 12 marzo scorso, in corso Protopisani. Una possibile svolta nel giallo di San Giovanni a Teduccio, che arriva con un blitz della Squadra mobile, guidata dal primo dirigente Giovanni Leuci: ieri pomeriggio, il 64enne è stato arrestato per omicidio, con l’aggravante di aver agevolato alcuni clan di San Giovanni a Teduccio.

Tecnicamente si tratta di un decreto di fermo, che questa mattina sarà convalidato dinanzi al gip del Tribunale di Napoli. Indagini condotte dai pm Sergio Raimondi, Simona Rossi, Maria Sepe, sotto il coordinamento di Rosa Volpe e dello stesso procuratore Nicola Gratteri: il delitto di Coppola va inserito in alcuni affari legati alle aste immobiliari, che erano da tempo uno degli affari principali dell’ingegnere ucciso meno di un mese fa a San Giovanni a Teduccio.

Un delitto che presenta ancora alcuni punti da approfondire, anche alla luce della personalità del 64enne finito sotto inchiesta.

In sintesi, l’uomo potrebbe aver agito su commissione, per conto dei clan rivali al cartello dei Mazzarella, egemone a Napoli est, per conto del quale la vittima avrebbe curato alcuni interessi di natura patrimoniale. Nel suo studio di corso Protopisani, a pochi passi dal garage del market in cui è stato ammazzato, l’ingegnere Coppola era tornato a lavorare e ad occuparsi di pratiche legate a lavori pubblici, compravendita di locali commerciali e alloggi (aste immobiliari), in uno scenario da sempre al centro degli appetiti della malavita organizzata.

Il retroscena 

In passato, Coppola era stato arrestato, poi aveva deciso di collaborare con la giustizia, aveva trascorso un breve periodo di tempo in località protetta, per fare infine ritorno a Napoli. Aveva ripreso possesso del suo studio professionale al corso Protopisani, venendo in un certo modo tollerato (se non «perdonato») anche da quei soggetti che aveva tirato in ballo nel corso dei processi in cui era stato sentito come collaboratore di giustizia. 

In questi giorni, la Procura di Napoli ha indagato a lungo sui rapporti tra il clan Mazzarella e lo stesso Coppola, alla luce di quanto rinvenuto al termine di alcune acquisizioni successive il delitto dello scorso 12 marzo

La ricostruzione

Ma torniamo alla possibile svolta del giallo di Napoli est. Sembra confermato il movente affaristico e criminale. A scatenare il killer, una compravendita a prezzi stracciati, che faceva gola ai Mazzarella e ai suoi rivali. Quanto basta a spingere un clan rivale dei Mazzarella ad assoldare un killer, che potrebbe aver agito in concorso con altri soggetti al momento ignoti.

Si tratta di una sorta di killer free lance che aveva il compito di colpire l’ingegnere, senza però far emergere alcuna riconducibilità al mandato criminale e ai boss mandanti. Sono da poco trascorse le sette e mezza di sera dello scorso 12 marzo, quando il killer 60enne sbuca dall’auto in sosta nel parcheggio del supermercato Deco. Un colpo alla nuca, poi la fuga. Si muove in modo strano, gli inquirenti riconoscono - tra l’altro - il particolare dell’andatura sbilenca.

Iniziano le indagini, riflettori su un uomo che ha precedenti per reati contro la persona e contro il patrimonio. Ora è in cella, accusato dell’omicidio dell’ingegnere. Dovrà rispondere anche del furto dell’auto a bordo della quale si è mimetizzato nel parcheggio del supermercato, per aspettare il professionista napoletano. Un colpo avvenuto il giorno prima dell’agguato, il tempo necessario per mettere a segno un agguato studiato a tavolino e messo a segno su commissione.

Video

Un agguato che aveva un doppio obiettivo: colpire il professionista, senza scatenare la vendetta dei Mazzarella. Questa mattina, assistito da un avvocato di fiducia, il 64enne potrà replicare alle accuse.

© RIPRODUZIONE RISERVATA