Napoli, Molo Beverello ultimo sprint per la fine dei cantieri: «In estate il nuovo hub»

Il viceministro Rixi: «Via i vecchi edifici, ecco il nuovo scalo»

I lavori al Beverello
I lavori al Beverello
di Antonino Pane
Giovedì 11 Gennaio 2024, 23:30 - Ultimo agg. 13 Gennaio, 07:27
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«Che brutto questo scatolone decrepito al centro del porto. Bisogna demolirlo e fare spazio al nuovo. Napoli, la città deve sempre più integrarsi col suo porto. I napoletani devono sentirsi cittadini del porto solo così si realizzerà l’integrazione tra la città e la sua più azienda». Edoardo Rixi, viceministro ai Trasporti guarda dalla soprelevata del nuovo Beverello il palazzone dei Magazzini Generali. «Non importa che è del Canino - incalza - è brutto e fatiscente. Il porto ha bisogno di spazi ampi, di infrastrutture moderne. Perché tenerlo ancora in piedi?». Qualcuno gli fa notare che bisognerà discutere con la Soprintendenza. «Discutiamo con chi volete - sottolinea Rixi - nessuno mi convincerà mai che bisogna considerare monumenti palazzoni nati per contenere le merci».

I rapporti tra il porto e la Soprintendenza sono rimbalzati spesso durante la visita di Rixi al porto di Napoli. I mesi e mesi di ritardo accumulati per il nuovo Beverello; la mancata demolizione di una brutta tettoia di lamiere che copre la nuova scala mobile che porta alla passeggiata della Stazione marittima; il rischio corso per un parere che poteva compromettere anche il finanziamento del Pnrr per il prolungamento della diga foranea; sono tutti argomenti che hanno fatto sbottare Rixi: «Ne parlerò presto con il ministro Sangiuliano; i porti vanno accompagnati non frenati». Scortato dall’ammiraglio Pietro Vella, direttore marittimo della Campania, e accompagnato dal presidente dell’Adsp Andrea Annunziata e dal segretario Giuseppe Grimaldi, Rixi ha subito visitato il cantiere del nuovo Beverello e poi, a bordo della motovedetta della Guardia Costiera, ha raggiunto la nuova darsena di levante. 

Partiamo dal Beverello. «Finalmente - ha detto Rixi - Napoli dalla prossima estate avrà una stazione marittima accogliente e funzionale. Basta baracche, basta attese sotto il sole o sotto le intemperie». L’intera opera è stata finanziata, in parte, con fondi del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (per 14 milioni di euro) e per la restante parte con fondi propri dell’Adsp, per un importo complessivo di 23,2 milioni di euro. Guidato dall’ingegnere Antonio Savarese, Rixi ha voluto visitare ogni angolo del nuovo Beverello e passeggiare sul nuovo lungomare: «Ecco, Napoli ha bisogno di guardare il suo mare più da vicino. È così che la città si integra col porto».

Ma non solo il nuovo. Il viceministro ha voluto rendersi conto da vicino dei danni che le mareggiate hanno provocato alla diga foranea. «Una infrastruttura essenziale per questo porto che ora sarà completamente recuperata con i fondi del Pnrr. È bene ha fatto l’Adsp ha prevedere anche il prolungamento. Il porto di Napoli ha bisogno di spazi». 

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Di spazi conquistati a mare il porto di Napoli se ne intende. La nuova darsena di levante con la sua banchina lunga 630 metri è sicuramente un risultato. Ci sono voluti trent’anni, milioni e milioni di euro (185 per ora), sprechi, inchieste, errori, ma alla fine questa infrastruttura potrebbe segnare la svolta per il porto. Potrebbe, sì. Perché come è stato spiegato bisogna ancora colmare una megavasca a levante con la sabbia del secondo lotto degli escavi, e tombare la darsena di Vigliena dove il nuovo piano regolatore portuale localizza la darsena petroli. Il resto è pronto da tempo e il viceministro lo guarda sbalordito dal fatto che il nuovo mega deposito di contenitori, da ben 35 ettari, è completamente rivestito da erbacce. «Bisogna al più presto far lavorare questo terminal. Il progetto generale è stato suddiviso in due fasi: nella prima vasca di colmata e primo lotto escavi. Ora manca la seconda, a cui il team di Annunziata sta lavorando, con opere già finanziate per 87 milioni di euro». 

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