Allagamenti e paralisi, arriva la prima pioggia: Napoli va subito in tilt

Due ore di tempesta, decine di fulmini: terranei invasi, le strade diventano fiumi

Strade come fiumi
Strade come fiumi
Paolo Barbutodi Paolo Barbuto
Sabato 23 Settembre 2023, 23:57 - Ultimo agg. 24 Settembre, 16:45
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La protezione civile aveva lanciato l’allerta meteo per tempo: Napoli affronterà la prima poderosa pioggia dopo l’estate, attenzione agli allagamenti. L’allerta, però, non è servita a molto, due ore di pioggia intensa hanno messo in ginocchio la città: strade allagate, terranei colmi d’acqua, rami spezzati. In provincia è andata anche peggio con sottopassi allagati e auto rimaste sott’acqua, fortunatamente senza nessuna vittima perché la fuga è stata rapida di fronte al livello dell’acqua che cresceva a vista d’occhio.

Il temporale su Napoli s’è presentato con una gragnuola di fulmini che hanno chiarito la violenza dell’evento. La città era già in movimento, erano passate le dieci del mattino e il cielo scuro con pochi schizzi a partire dall’alba, non aveva convinto molte persone a restare in casa.

Al momento dell primo scroscio, violentissimo, Napoli è andata completamente in tilt. La prima strada ad allagarsi è stata la Riviera di Chiaia, nella porzione chiusa dal cordolo della corsia preferenziale e nella parte finale verso la Torretta. Poi l’intera città ha iniziato a fare i conti con gli allagamenti, da Pianura a Ponticelli le strade si sono trasformate in laghi e l’acqua ha preso ad aggredire gli appartamenti ai piani terra: decine di segnalazioni ai vigili del fuoco. Richieste di intervento anche ai Quartieri Spagnoli e nella zona della Pignasecca: tutte le strada in discesa sono diventate, d’un tratto, pericolose come fiumi in piena. 

Lungo via Posillipo s’è subito ricreato il torrente rabbioso che si manifesta ad ogni pioggia, l’intera zona Orientale è stata ricoperta da un manto d‘acqua che non s’è cancellato nemmeno dopo ore dal momento della pioggia che ha smesso di aggredire Napoli intorno a mezzogiorno. 

 

Particolare tensione alla Sanità dove tutte le strade che dall’alto portano verso la zona dei Vergini hanno iniziato a scaricare valanghe d’acqua.

Strade d’improvviso abbandonate, ricerca di riparo all’interno dei portoni oppure negli esercizi commerciali sopraelevati rispetto al piano strada, ché in quelli bassi gli allagamenti iniziavano a manifestarsi a macchia d’olio.

Nelle parole degli anziani è sgorgata l’antica paura della “lava dei Vergini” la colata di fango che in tempi remoti ha più volte aggredito il quartiere causando danni e, talvolta, anche lutti. Stavolta le cose sono andate diversamente: solo acqua che correva veloce sull’asfalto e traffico in tilt per un’oretta abbondante, prima di recuperare serenità e calma, in attesa dello smaltimento che è stato lento e difficile.

È stato soprattutto nelle aree della provincia che la bomba d’acqua ha causato situazioni di particolare pericolo. Impercorribili certe strade al confine tra Quarto e Pozzuoli, acqua alle portiere delle auto nella zona di Qualiano e Marano, tensione per sottopassi allagati in più punti, con auto bloccate sott’acqua, traffico tutt’intorno paralizzato e preoccupazione per la possibilità che qualcuno fosse rimasto bloccato nelle vetture sommerse. Alla fine s’è appurato che non ci son stati feriti nè tantomeno deceduti, ma i lunghi momenti di attesa sono stati snervanti.

La protezione civile è stata subito allertata per i casi di maggiore tensione: squadre di volontari sono state indirizzate nei comuni di Bacoli, Torre del Greco, Cercola, Terzigno, Pollena Trocchia e Somma Vesuviana

Le strade allagate e il blocco della circolazione in corrispondenza dei sottopassi sommersi hanno rapidamente portato alla paralisi tutta la viabilità dell’area che circonda il capoluogo. Anche a Napoli, durante e dopo la tempesta di acqua e fulmini, la circolazione è stata estremamente difficile.

Ai rallentamenti che si sono verificati in concomitanza con gli allagamenti determinati dalla pioggia sferzante, s’è aggiunta una massa di veicoli che si è messa in movimento non appena la pioggia ha iniziato a calare di intensità: chi aveva deciso di muoversi autonomamente, utilizzando i mezzi pubblici, è stato raggiunto da parenti e amici che hanno offerto passaggi di soccorso all’asciutto degli abitacoli. Il momento di parossismo della viabilità nel capoluogo è stato raggiunto in concomitanza con l’uscita dalle aule dei pochi studenti che vanno a scuola anche di sabato. Nessun alunno è stato lasciato senza passaggio in auto, dagli asili alle superiori; così, sebbene le presenze scolastiche del sabato siano ridottissime rispetto agli altri giorni della settimana, è bastato quel momento di uscita dall’aula per mandare in definitiva crisi la circolazione stradale napoletana.

La sferzata d’acqua ha inflitto un poderoso uppercut all’intero mondo del trasporto locale. Nei momenti di maggiore intensità i collegamenti degli aliscafi con le isole sono stati sospesi, ma la situazione del trasporto marittimo è andata verso la normalità con il passare delle ore. Sulla Linea 1 della metropolitana di Napoli sono state chiuse per allagamento le stazioni di piazza Garibaldi e di Materdei.

Anche la circolazione dei treni Eav ha subìto blocchi e ritardi. Stazione di San Giorgio - Cavalli di Bronzo chiusa ai viaggiatori per allagamenti, problemi tecnici alla stazione Pompei Santuario hanno generato difficoltà lungo la linea Napoli-Poggiomarino; ritardi si sono accumulati in partenza alla stazione di Porta Nolana per via degli allagamenti che si sono susseguiti lungo la linea. In particolare nel territorio di Castellammare c’è stata difficoltà per un allagamento all’altezza di Pioppaino che ha provocato disagi alla linea Napoli-Sorrento. 

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L’Eav ha spiegato di aver chiesto da tempo al Comune di risolvere le difficoltà di ricezione del sistema fognario che causa questi allagamenti e ieri ha annunciato che, se non ci saranno interventi rapidi da parte dell’amministrazione locale, eseguirà le pulizie in danno, presentando poi il conto al sindaco di Castellammare. Pioggia e vento hanno anche costretto Eav a sospendere il servizio funiviario per il Monte Faito dalle 10.45. 

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