Michele Di Bari prefetto di Napoli: «Sì ai cancelli nella Galleria Umberto»

«Ripartiamo dalla zona del Plebiscito, subito una riunione contro il degrado»

Michele Di Bari
Michele Di Bari
di Gennaro Di Biase
Venerdì 15 Dicembre 2023, 22:48 - Ultimo agg. 17 Dicembre, 09:30
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«Confermo la chiusura della Galleria Umberto con i cancelli»: sarà questo uno dei primissimi atti su cui lavorerà il nuovo Prefetto di Napoli, Michele Di Bari, che si è insediato ieri. Un’azione in continuità con la linea del suo predecessore Claudio Palomba. Di Bari, nato nel ‘59 a Mattinata, nel foggiano, parla di tanti temi con esperienza, serietà e sorriso. In particolare, il suo programma si concentrerà su tre punti: «sicurezza, con la lotta alle babygang e il rispetto delle regole». «Lotta al degrado, con una riunione a breve per le assegnazioni dei locali del Plebiscito». E il «coordinamento tra enti per rendere efficaci le azioni delle istituzioni». È stato un venerdì di incontri per Di Bari: in mattinata con Manfredi, il Questore e i Comandanti Provinciali di Carabinieri e Guardia di Finanza. E nel pomeriggio con l’Arcivescovo Battaglia. Nel mezzo, il saluto alla stampa. Lunedì ci sarà l’incontro con il presidente della Regione De Luca.

Galleria Umberto e Plebiscito: Di Bari mette subito in cima alla sua agenda due nodi concreti per la città, temi su cui Palomba aveva avviato discorsi e tavoli di confronto che stavano per portare a risultati tangibili. Quindi Di Bari spende buone parole sia per «il lavoro della Regione», sia per l’esito dell’incontro mattutino con Manfredi, definito «un colloquio andato molto bene». Napoli, si sa, non è una metropoli facile da affrontare. «Sono in una città straordinaria – esordisce – Napoli è sotto gli occhi del mondo per la sua bellezza e per la sua storia. Mi colpiscono il suo senso di umanità e la sua capacità di rialzarsi. Ringrazio il governo, per questa opportunità che mi ha dato dopo tante esperienze». E poi, passando alle tematiche specifiche: «La Galleria Umberto, con la sua bellezza, è un simbolo: ne ho parlato anche con Palomba. Iniziamo da lì, per poi andare oltre. Confermo il sì ai cancelli, questo percorso si chiuderà velocemente, quanto prima. A breve ci sarà una riunione per le assegnazioni dei locali del Plebiscito». Quanto alla Umberto I, il Comune ha fissato l’installazione dei cancelli «entro la primavera ‘24».

La lotta al degrado rappresentata dalla chiusura notturna della Umberto I (varchi a Santa Brigida, Angiporto e via Verdi) si lega al nodo sicurezza.

Due dei tre temi primari dell’agenda di Di Bari: «Una città che ha un orizzonte e un futuro non può che passare attraverso tre assi – prosegue il neo prefetto – La sicurezza, senza cui non ci sono libertà, giustizia e benessere. Secondo asse: contrastare ogni forma di degrado, perché questo contribuisce a rafforzare l’elemento sicurezza. Terzo: il sociale, cui va data priorità assoluta. Scuole, università e mondo dei giovani. I giovani vanno compresi, ma per loro vanno anche fissate delle regole. E queste regole vanno rispettate. Non va lasciato indietro nessuno e vanno conquistate quote di umanità. Tutte le agenzie educative, le municipalità, enti sociali: tutti coloro che hanno una responsabilità di settore sono impegnati a fare corpo comune per aumentare la possibilità che il sociale fornisca risposte quotidiane. Riconosco gli sforzi che la Regione, la municipalità di Napoli e le associazioni stanno facendo».

 

La collaborazione tra enti è centrale per Di Bari, ex prefetto in Friuli Venezia Giulia, a Modena, Vibo Valentia e Reggio Calabria: «Ho incontrato i vertici delle forze dell’ordine stamattina – prosegue – È necessario creare le migliori condizioni affinché il coordinamento del Prefetto sia efficace: l’obiettivo primo del Prefetto è questo. Dobbiamo fare in modo che tutte le istituzioni percorrano la stessa strada e stiano dalla stessa parte. Ogni ente deve dare il suo contributo, che può essere notevole. Bisogna guardare al futuro di questa città con speranza, ma sempre all’interno di regole ben precise. Il progresso, la crescita e lo sviluppo avvengono sempre nel rispetto delle norme. La criminalità minorile si contrasta con le regole, che devono essere osservate. Non possiamo permetterci di essere lassisti su questo. È per il bene dei giovani. Dobbiamo incoraggiarne i percorsi. Napoli ce la può fare, la sua è una storia di resilienza».

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Il neo prefetto accenna poi alla camorra e fa gli auguri al procuratore Nicola Gratteri: «La camorra spesso si impadronisce dei cancri nella pubblica amministrazione, che vanno assolutamente recisi. Anche lo scioglimento per infiltrazioni mafiose di un Comune rientra in questa dinamica. Ci siamo sentiti con Gratteri: conosco la sua determinazione, anche lui è appena arrivato e gli faccio gli auguri di un buon cammino qui a Napoli». «Quando si arriva alla violenza è già troppo tardi – chiosa Di Bari – la prevenzione resta la cartina di tornasole di tutto ciò che deve essere fatto da Prefettura, forze di polizia e agenzie educative chiamate a individuare percorsi di speranza per i giovani». In ultimo, il calcio: per che squadra tifa? «Tifo anche Napoli», risponde il orefetto, lasciando intuire altre simpatie sportive.

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