Tutti in piazza per i diritti degli animali. Oltre un centinaio, ieri mattina, i proprietari di cani che hanno preso parte al sit-in sulla soglia di Palazzo Reale, in piazza del Plebiscito, per rivendicare l'accesso di Golden Retriever o Bulldog nei giardini che furono dei re di Napoli. Grande adesione, ma non solo: proposte concrete, per un caso che fa notizia. Era presente ieri al flash mob anche il direttore di Palazzo Reale, Mario Epifani, che il mese scorso - facendo valere l'applicazione di un regolamento di due anni fa - aveva imposto lo stop ai cani, anche se al guinzaglio e muniti di museruola. Qualche spiraglio c'è: una proposta di mediazione, per esempio, consiste nell'ipotesi di allestimento di un'area di sgambamento a ridosso degli spalti del Maschio Angioino. Si tratta di uno spazio comunale. Per realizzarla, servirà dunque un'interlocuzione col Comune. Altro problema - sollevato da Epifani - è quello della vigilanza da impiegare. Per risolverlo, si potrebbero utilizzare le guardie zoofile dell'Oipa attive su Napoli e provincia. Parliamo di vigilanti dotati di potere sanzionatorio: per i padroni trasgressori delle norme potrebbero dunque scattare le multe.
«Perché le auto sì e i cani no?», «Un Palazzo reale realmente per tutti», «Direttore, qua la zampa»: ecco alcuni dei cartelli dei manifestanti, accompagnati dai loro animali. Presenti, tra gli altri, la cantante Monica Sarnelli, l'artista Franz Cerami, l'avvocato amministrativista Antonio Parisi (che nei giorni scorsi ha depositato un ricorso al Tar contro il divieto d'accesso dei cani a Palazzo Reale), l'ex garante per gli animali Stella Cervasio, il consigliere regionale di Alleanza Verdi-Sinistra Roberta Gaeta e il deputato Francesco Borrelli, sempre di Alleanza Verdi-Sinistra, oltre ai promotori della manifestazione, i giornalisti Gerardo Ausiello e Francesca Cicatelli del comitato Qua la zampa.
I manifestanti hanno proposto, tra l'altro, alcune soluzioni come «l'autoidentificazione» dei proprietari al momento dell'ingresso e l'allestimento di aree di sgambamento dedicate. «Proprio come si è fatto a Santa Chiara - osserva Monica Sarnelli - E non mi sembra giusto che non si arrivi a un accordo». «L'arte crea ponti - dice Cerami, col suo cane Sol - e in questo momento ne va creato uno tra esigenze diverse. Serve un'aiuola dedicata e gestita da volontari responsabili». «I cani hanno il diritto di avere spazi per loro, a Palazzo Reale come in tutte le altre aree della città», aggiunge Stella Cervasio. «In altri musei cittadini si sta andando nella direzione opposta - spiega Francesco Borrelli - Bellenger ha aperto agli animali a Capodimonte. È surreale che si caccino i cani e si tengano le auto. Questa decisione è anacronistica». «La soluzione non è quella di chiudere ai cani - chiosa Roberta Gaeta - Io stessa sono venuta qui tante volte: bisogna far rispettare le regole ai proprietari, ma non estromettere gli animali».