Il primo aprile? Nella Pompei antica le donne pregavano per stimolare la virilità dei maschi

Il primo aprile? Nella Pompei antica le donne pregavano per stimolare la virilità dei maschi
di Susy Malafronte
Lunedì 1 Aprile 2019, 19:29 - Ultimo agg. 2 Aprile, 13:05
1 Minuto di Lettura
Il primo aprile nella Pompei antica le donne pregavano per la virilità degli uomini. Le stories su Instagram del Parco Archeologico raccontano che «Veneralia erano una festività romana, celebrata il 1º aprile, dedicata a Venere Verticordia ("che apre i cuori") e alla sua compagna, Fortuna Virile. Venere, la dea dell’amore era la divinità principale di Pompei, da lei deriva perfino il nome che la città assunse all’indomani della fondazione coloniale: Colonia Cornelia Veneria Pompeianorum». Le donne, sposate e non, si recavano al tempio di Venere e rimuovevano le collane d'oro dalla statua della divinità. Dopo aver sottoposto la statua ad un lavaggio sacrale, ricollocavano le collane d'oro, decorando la statua con fiori di rosa.

Successivamente le devote si recavano ai bagni pubblici maschili, coprendosi con schermi fatti di mirto, per ricordare il mito in cui Venere, sorpresa nuda a fare il bagno da alcuni satiri, si ricoprì per salvarsi. Qui, si denudavano, offrivano a Fortuna Virile dell'incenso, ottenendo dal dio la concessione di nascondere agli uomini i loro difetti fisici così da stimolare la virilità. Infine bevevano papavero macinato e sciolto nel latte, addolcito col miele, la stessa bevanda bevuta da Venere nel giorno del suo sposalizio con Vulcano. La cerimonia serviva a garantire alle devote bellezza, personalità e nobiltà.
© RIPRODUZIONE RISERVATA