San Giorgio a Cremano festeggia Troisi con una targa ed una statua: «Massimo è di tutti»

San Giorgio a Cremano festeggia Troisi con una targa ed una statua: «Massimo è di tutti»
di Alessio Liberini
Sabato 19 Febbraio 2022, 15:25 - Ultimo agg. 20 Febbraio, 07:46
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Dopo solo qualche giorno di suspance questa mattina, proprio in occasione del compleanno dell’indimenticabile Massimo Troisi - che oggi avrebbe compiuto 69 anni - è stata svelata nella sua San Giorgio a Cremano la statua dedicata all’immenso attore e regista vesuviano che oggi campeggia nella piazza cittadina che da anni porta il suo nome. Qualche attimo di attesa - tra la gioia di tantissimi curiosi e cittadini accorsi per ricordare Massimo, ma anche per vedere dal vivo l’opera bronzea, ad altezza naturale, realizzata dal prof Carlo Ciavolino – ed il sindaco Giorgio Zinno ha così sollevato il telo rosso che copriva la statua di Troisi – rappresentato nei panni della sua ultima pellicola “Il Postino” insieme all’iconica ed indimenticabile bicicletta - scatenando un applauso spontaneo dei tanti presenti per l’occasione.

«Rappresenta Massimo Troisi – ha spiegato il primo cittadino - il suo attaccamento al nostro territorio ed i suoi valori che poi sono i valori dei sangiorgesi: di umanità e rispetto del territorio. Sarà quindi un punto di riferimento per le tante persone, oggi sono moltissime, che amavano Massimo e continueranno ad amarlo».

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Solo qualche istante prima è stata scoperta una targa posizionata sulla facciata del Palazzo Bruno - che dallo scorso ottobre presenta uno splendido murales dedicato proprio a Massimo nelle vesti de “Il Postino” –  lo stabile, poi crollato negli anni Settanta, dove nacque l’indimenticabile Troisi. «In modo che – chiarisce Zinno, mentre tira via la bandiera tricolore che copre la targa - anche chi passerà da qui possa ricordare e sapere che qua vi era il palazzo dove è nato Massimo Troisi».

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Sulla targa, oltre al ricordo della nascita del attore, è presente anche una frase del regista Ettore Scola: «Massimo Troisi: un intellettuale che ha restituito nobiltà all’animo meridionale» si legge sulla stessa.

L’evento, a cui hanno preso parte tanti fan di Massimo di ogni fascia d’età –  alcuni giunti anche da fuori provincia – è stato presenziato dall’ex parlamentare Bruno Cesario - tra i promotori dell’intervento svolto nel 2010 per finanziare i lavori di Piazza Troisi - l'assessore alla Cultura Pietro De Martino, il vicesindaco Eva Lambiase, l’intera giunta comunale cittadina, il prof Carlo Ciavolino, autore della statua e l’amico di infanzia di Massimo, Alfredo Cozzolino.

«Ci ha dato – racconta l’onorevole Bruno Cesario - un riconoscimento grande a livello internazionale. La città, molte volte, viene identificata con il suo nome: noi siamo orgogliosi e gli dobbiamo dare il giusto omaggio come merita».

Massimo è partito, infatti, proprio da qui per poi andare ad invadere, in maniera pacifica, i teatri e le sale cinematografiche di tutto il mondo con la sua immensa e genuina comicità che ha dato lustro all’immagine, quella più bella, del popolo napoletano. Spazzando via, a suon di battute e semplicità, la Napoli dei luoghi comuni della piazza e il mandolino. «Non si capisce", urlavano sicuri, "questo Troisi se ne resti al Sud!" Adesso lo capiscono i canguri, gli Indiani e i miliardari di Holliwood!» scriveva in una poesia strappalacrime l’amico e collega di set, Roberto Begnigni.

«Massimo – spiega il prof Ciavolino – rappresenta la civiltà del Sud, la sua genialità: questo ha portato sullo schermo”. “Rappresenta – prosegue l’autore della statua – tante situazioni di gente semplice ma che vuole migliorarsi, vuole progredire. Questo è il grande messaggio di Massimo, valido oggi più che mai».

Troisi, come ricorda l’intera piazza che oggi scatta foto e selfie davanti la statua in bronzo che lo rappresenta, «è sempre restato umile perchè era uno di noi» racconta commossa una signora.

La parola d’ordine che i suoi ammiratori declinano in ogni sfaccettatura è infatti «umiltà».

«Era l’umiltà in persona – ricorda l’amico di sempre, Alfredo Cozzolino, che con Massimo ha condiviso palchi ma anche momenti spensierati di vita quotidiana. Come la prima pizza mangiata in una pizzeria e l’imbarazzo di quei ragazzi “che venivano dalla campagna” nel far finta di essere dei frequentatori abituali per paura di passare agli occhi degli altri “come degli affamati” – questa è la cosa che lo distingue da tutti quanti. Non si era mai montato la testa, anzi, si mortificava paragonandosi ad un muratore: “quello lavora tanto è non guadagna niente, qua si lavora poco è si guadagna molto”, non era felice per questo. Perciò è rimasto una persona umile. Ma poi era un genio, al di fuori del normale». «Non ha mai dimenticato la sua provenienza – precisa Cozzolino – veniva da una famiglia umile ed onesta».

Ma oggi, a quasi 30 anni dalla sua dolorosa dipartita, a «non dimenticarlo» sono in tantissimi: specialmente nella città che gli ha dato i natali. La stessa che, negli ultimi tempi, è diventata un vero e proprio museo a cielo aperto dedicato al suo più celebre concittadino.

«Abbiamo caratterizzato l’intero territorio – spiega l’assessore alla Cultura del comune vesuviano, Pietro De Martino – ci sono tre murales dedicati a lui sparsi per la città, abbiamo dipinto le panchine con scene tratte dalla filmografia di Massimo». «Abbiamo abbellito la città – prosegue l’assessore – perché come lui diceva sempre “sono nato a San Giorgio a Cremano, San Giorgio è la mia città”, noi diciamo invece che questa è la città di Massimo Troisi».

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